Amakheru Duo, da Rossini all’Asia: l’intervista a Simone Di Crescenzo e Francesco Santoli
Last Updated on 19/11/2019
E’ on-line, sulle piattaforme Vimeo e Youtube, il primo videoclip di Amakheru Duo. Il video è stato realizzato sul brano “Beltà Crudele”: Aria da camera per voce e pianoforte composta da Gioachino Rossini nel 1821 e pubblicata nella prima edizione a stampa per Girardnel 1847 a Napoli. Il testo è una canzone strofica del barone di Santo Mango.
IL DUO – La scelta del brano rientra nel progetto di riscoperta e rilancio del repertorio belcantistico italiano da camera intrapreso da Amakheru Duo. Un obiettivo che i due giovani artisti, Francesco Santoli tenore e Simone Di Crescenzo pianista, stanno portando avanti con impegno e tenacia, conseguendo notevoli successi e riconoscimenti in Italia e all’Estero.
Amakheru Duo è uno dei primi ensemble a livello mondiale che ha realizzato un videoclip di un brano classico e nello specifico vocale e cameristico. L’idea è quella di rendere fruibile sul web un prodotto artistico non solo musicale, ma anche corredato di immagini, che possa evocare emozioni e che rappresenti una fusione di diverse forme d’arte.
L’INTERVISTA A SIMONE DI CRESCENZO E FRANCESCO SANTOLI –
Pensate che la musica lirica abbia bisogno di rendersi un po’ “pop” per essere maggiormente fruibile? Quali gli scenari oggi per questa musica?
Il mondo della musica classica è cambiato molto velocemente negli ultimi anni.Per avvicinare un pubblico più giovane ad un genere non sempre popolare, è richiesta oggi una cura particolarenell’uso dell’immagine. Ciò avveniva solitamente con i personaggi del mondo pop, ma attualmente è importante anche per gli artisti classici tener conto di questo cambiamento. Essere “pop” per noi non significa stravolgere il modo di eseguire i brani, anzi siamo attenti ad una riscoperta dell’antica prassi esecutiva. Significa invece utilizzare i nuovi sistemi che la tecnologia ci offre per creare dei prodotti artistici fruibili nei nostri tempi. Aver registrato un videoclip su un brano di Rossini in una veste totalmente nuova ha fatto in modo che molti ragazzi si siano appassionati ad un mondo che non conoscevano, fosse anche solo per curiosità iniziale. E questo per noi è un bel traguardo.
Avete dedicato il vostro videoclip ad Adelina Patti e Daniela Dessì: quale emozione e quale ricordo vi lega a queste due figure?
Di Adelina Patti abbiamo studiato la vita e la leggendaria carriera svoltasi nella seconda metà dell’Ottocento. Il suo nome è legato a Rossini, essendo stata una grande interprete di questo autore e fu artista stimata da lui stesso. Fortunatamente la Patti ha lasciato delle registrazioni effettuate negli ultimi anni della sua vita: testimonianze più uniche che rare della sua immensa arte e di quella che fu l’epoca del grande Belcanto. Questo materiale è stato per noi oggetto di studio e approfondimento, in quanto testimonianza di una maestria e di un stile sbalorditivi. Per una singolare casualità abbiamo ritrovato a Palazzo d’Avalos, la location scelta da noi per girare il video, un suo ritratto ad olio realizzato da un artista ignoto. Abbiamo così deciso di dedicarle questa produzione.
Con Daniela Dessì, purtroppo recentemente scomparsa, eravamo legati da una profonda stima ed amicizia, essendo stato Simone suo pianista accompagnatore nei suoi ultimi anni di carriera. Abbiamo avuto il piacere di averla come madrina in uno dei primi concerti di Amakheru Duo, quando a Busseto le fu assegnato il prestigioso premio “Verdi d’oro”. Dedicarle il video è stato un gesto dettato dall’affetto e dall’ammirazione che abbiamo avuto per lei come grande interprete del repertorio italiano.
“Beltà crudele” primo esempio di videoclip di questo genere: come mai questo brano e non un altro ?
Amiamo molto Rossini e il Belcanto in generale.Questo brano ci dava l’occasione di proporre qualcosa di veramente raro poiché non era stato mai inciso nella versione da noi proposta, quella del 1821. Musicalmente e vocalmente rappresenta perfettamente l’ideale del nostro Duo, sia per le difficoltà intrinseche della scrittura che per lo stile e il carattere tipici del primo Ottocento.
Prossimi progetti musicali e prossimi concerti.
Fra i prossimi progetti c’è quello di realizzare uno storytelling che racconti Amakheru Duo da vicino, oltre alla volontà di iniziare a proporre alcuni progetti discografici di riscoperta musicale. A livello concertistico stiamo organizzando il calendario per una tournée in Asia ed una in America, mentre in Italia ci esibiremo presso il Teatro Regio di Parma con un progetto dedicato alla Belle Époque italiana.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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