Zhang Dali, 2501, Romero Britto e gli altri: 5 eventi “street” da non perdere
Last Updated on 04/04/2019
A Bologna, presso Palazzo Fava, sino al 24 giugno si potrà visitare la mostra dedicata a Zhang Dali. Pittore, scultore, performer, fotografo, è definito street artist per l’irriducibile volontà di cercare un dialogo con tutti gli elementi che permeano lo spazio urbano. A Bologna, dove ha vissuto dall’89 al ’95 dopo la protesta di piazza Tienanmen, scoprì la graffiti art, forma artistica che portò poi in Cina diventatone il precursore.
I fumetti diventano mostri, i capolavori più iconici dell’arte si fondono con i celebri villains cinematografici, mentre lo Stormtrooper di Star Wars ribalta la storia, sia quella dell’uomo che quella dell’arte. Un omaggio, reso arte, alla cultura pop degli anni Settanta e Ottanta, con citazioni culturali disseminate, spesso anche nascoste, in tutte le sue opere, tra tele, oli e sculture. Parliamo delle opere dell’artista e tatuatore Mirco Campioni, che saranno in mostra presso l’Atelier Montez, a Roma, da venerdì 18 maggio (vernissage ore 18) a venerdì 8 giugno, nell’esposizione intitolata “Mr. Monsters”, a cura di Giancarlo Carpi.
Saranno 2501, Alberonero, MP5, Rub Kandy e SpY i cinque street artists selezionati da Alice Pasquini per la terza edizione del CVTà Street Fest, il festival che ridisegna lo spazio urbano di un borgo molisano antico, Civitacampomarano, in provincia di Campobasso. Dal 7 al 10 giugno, nel paese originario di Vincenzo Cuoco, gli artisti eseguiranno il proprio intervento in aree del centro storico, pubbliche o private, messe a disposizione dalle Istituzioni e dagli stessi abitanti.
Dal 4 al 10 giugno, invece, presso la galleria romana D.d’Arte | Plus Arte Puls, ci sarà “Statu$ymbol”, la nuova personale di Omino71. A cura di Francesca Barbi Marinetti, testi critici di Valeria Arnaldi, Giancarlo Carpi, Giorgio De Finis. Con Statu$ymbol Omino71 porta per la prima volta i suoi mash-up pop nel mondo della moda sperimentando il readyfake con l’accessorio classico e intramontabile per eccellenza. Parliamo della borsa, l’icona di ogni grande firma, l’oggetto del desiderio che, al di là dell’aspetto funzionale ed estetico, incarna valori apparentemente intangibili e dal sapere nemmeno troppo velatamente tirannico. In pratica, un vero e proprio status symbol oggetto di una vera e proprio industria dell’imitazione. Che Omino71 reinterpreta come solo lui sa fare.
Aprirà il primo giugno, invece, sino al 10 agosto, la mostra “Romero Britto. Da Miami a Milano”, presso la galleria Deodato Arte di Milano. L’artista neo pop brasiliano nei suoi lavori sperimenta e coniuga elementi del cubismo, della street art e della pop art e si contraddistingue per l’utilizzo di colori sgargianti e forme semplici. La mostra offre una selezione di venti opere tra tele, sculture, serigrafie, di grandi, medie e piccole dimensioni, accomunate dalla componente cromatica, sempre protagonista di tutti i suoi lavori.
Articolo apparso anche su http://www.lastampa.it
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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