“Guasti” di Giorgia Tribuiani, un romanzo per “combattere” un addio
Last Updated on 23/03/2019
Esce nelle librerie Guasti (Voland), romanzo d’esordio di Giorgia Tribuiani, classe 1985, nata a San Benedetto nel Tronto e stabile a Bologna. Il romanzo è ambientato all’interno di una mostra, durante i suoi trenta giorni di esposizione. Un capitolo per ogni giorno, durante i quali la protagonista dovrà affrontare la recente fine, tragica, del suo amore.

“La vita le offre tante opportunità, tante direzioni diverse, e non le chiede dove vuole andare: le chiede solo di scegliere da dove cominciare.”
Il libro di Giorgia Tribuiani, trama e info
IL LIBRO – Giada ha un luogo insolito dove andare a trovare il compagno appena scomparso: è il “cimitero” dei cadaveri plastinati, la mostra del celebre anatomopatologo Dottor Tulp, a cui il defunto, fotografo di fama internazionale, ha deciso di donare il suo corpo dopo la morte. Trenta capitoli scandiscono a ritroso i trenta giorni dell’esposizione, mentre gli incontri con i giornalisti, i critici d’arte e i visitatori curiosi si mischiano ai ricordi di una vita condotta all’ombra del successo altrui. In questo limbo che intrappola Giada, il “vigilante del piano di sotto”, personaggio premuroso e allo stesso tempo enigmatico, cercherà di indicarle una via per risalire a galla.
L’AUTRICE – Laureata in Editoria e giornalismo, per cinque anni è stata responsabile della sezione letteratura per la rivista di arte e cultura “Re-volver”. Da ottobre 2017 collabora con la Bottega di Narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Cronache degli artisti e dei commedianti (Tespli). Guasti è il suo primo romanzo.
INFO – Collana Amazzoni, pagine 128, prezzo 14 euro.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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