“Il laboratorio della vagina”: la recensione
Last Updated on 09/05/2019
Comico, irriverente, drammaticamente ironico e provocatorio. Brutalmente vero, ma necessario. Sino a domenica 28 dicembre 2018, al Teatro OFF/OFF Theatre di Via Giulia
Spettacolo scritto, diretto ed interpretato da Patrizia Schiavo, con un frammento tratto da “Il rumore della notte” di Marco Palladini, Il laboratorio della vagina è un viaggio collettivo in cui le pazienti (e di riflesso gli spettatori), imparano a raccontarsi, a conoscere il proprio corpo, a vivere appieno la propria sessualità.
I tabù sdoganati senza pudori né pedanteria assolvono una funzione liberatoria. Terapeutica. La vagina, emblema di storie ironiche, incredibili, drammatiche. Diversi gli aspetti indagati, un “no” allo stupro, alla violenza, alla mutilazione, all’infibulazione. E un “sì” alla riscoperta del proprio essere, della femminilità, del sesso, della dignità e del rispetto. Sino a domenica 28 dicembre 2018, all’OFF/OFF Theatre di Via Giulia.

Leggi anche “Un Natale al teatro, gli appuntamenti delle feste”
Il nostro commento
Comico, irriverente, drammaticamente ironico e provocatorio. Brutalmente vero, ma necessario. Come in una sessione laboratoriale in cui si ricerca un personaggio perduto, Il laboratorio della Vagina ci accompagna in un viaggio meraviglioso all’interno della “parte più intima” della femminilità: la Vagina. Sì, perché non bisogna avere paura di pronunciare questo nome, né di portarsela in giro per il mondo, perché signori la Vagina non è solo una cosa da apostrofare con nomignoli volgari o eccentrici, è madre di tutti noi.
Chiunque possa pronunciare una sola parola al mondo è passato da lì, per questo bisogna avere coscienza personale nel proteggere quella che è stata una prima casa per tutti noi. Maltrattata, seguita, stuprata, emarginata ma anche, purtroppo, poco amata, felice, materna, piccante e provocatoria e, diciamolo, alla ricerca del piacere orgasmico come tutti. Il laboratorio della vagina elimina i tabù, e ci fa apparire bello e meraviglioso un mondo fatto al femminile, intimo e incompreso per la poca conoscenza dell’altro.
Si abbattono i muri dell’emarginazione sociale e sessuale, si comprende, si parla e ciò che più è meraviglioso si ride con lei. Nessuna vergogna, solo ascolto. Le esperienze sono tante a volte troppo crudeli e impensabili, ma realmente accadute nella nostra storia umana. Ancora oggi una bimba, poi donna, ha subìto qualcosa solo per avere addosso la sua femminilità ma, “Invece di nasconderci dietro al velo e al burqua, noi ce la guardiamo” . Non chiamate le donne forti, donne con le palle … non le hanno, non le vogliono. Chiamatele Donne.
Tutte le informazioni
Spettacolo scritto, diretto e interpretato da Patrizia Schiavo, con un frammento tratto da “Il rumore della notte” di Marco Palladini. Con (in ordine alfabetico): Teresa Arena, Anna Maria Bruni, Marianna Ferrazzano, Silvia Grassi, Carmen Matteucci, Sarah Nicolucci. E con la partecipazione “extra ordinaria” di Lucia Bianchi, Serena Borelli, Donatella Cherry, Elodie Serra. Ricerca dati e fonti di Anna Maria Bruni – Aiuto regia Antonio De Stefano. Sino a domenica 28 dicembre 2018, all’OFF/OFF Theatre di Via Giulia.
PER TUTTI GLI AGGIORNAMENTI, SEGUI LA PAGINA FACEBOOK DI UOZZART
Siciliana, anno 1984 . Ho sempre fatto qualcosa inerente l’arte. Danza fino a 20 anni per poi innamorarmi del canto e della recitazione. Ho frequentato l’istituto d’arte della mia città, diventando decoratrice pittorica. Mi specializzo nelle arti performative frequentando una scuola di musical, un’accademia di recitazione. Infine conseguo la laurea alla Sapienza, sempre in teatro. Attualmente sono un’attrice, cantante e regista teatrale; ma non si sa mai! Non si smette mai di imparare, mai.