“Mo(nu)mentum. Robert Morris 2015-2018”, la nuova mostra della Galleria Nazionale
Last Updated on 10/09/2019
Mo(nu)mentum. Robert Morris 2015-2018 è la nuova mostra della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, realizzata in collaborazione con la Galleria Castelli di New York. Visitabile dal 15 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020. A cura di Saretto Cincinelli.

Mo(nu)mentum. Robert Morris 2015-2018 è la nuova mostra della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, realizzata in collaborazione con la Galleria Castelli di New York. Visitabile dal 15 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020. A cura di Saretto Cincinelli.
Omaggio al maestro del Minimalismo americano
A distanza di circa 40 anni dalla prima mostra personale di Robert Morris tenutasi nel 1980, la Galleria celebra così il maestro del Minimalismo americano di cui è stato uno dei fondatori, della Process Art e della Land Art. Si tratta della prima mostra che viene dedicata all’artista dopo la sua morte, avvenuta nel novembre del 2018. Per l’occasione vengono esposte una serie di opere realizzate da Morris negli ultimi anni della sua attività. E mai esposte prima in Europa.
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Le opere in mostra
Si tratta di sculture che richiamano figure umane appartenenti alle due serie MOLTINGSEXOSKELETONSSHROUDS, realizzate in tela belga bagnata in una particolare resina e apposta su modelli per ottenerne la forma, e Boustrophedons, in fibra di carbonio, esposte rispettivamente nel 2015 e nel 2017 alla Galleria Castelli di New York. L’inedita relazione spaziale tra i due nuclei esposti in questa occasione nasce da un progetto concordato con lo stesso Morris prima della sua scomparsa.
Il confronto con i maestri del passato
I recenti gruppi scultorei di Morris testimoniano il crescente interesse dell’artista per la figura umana e per l’opera dei maestri del passato. Segnando anche una svolta stilistica. Passando dal senso di ordine e astrazione tipiche di una parte dell’avanguardia americana per orientarsi verso elementi più marcatamente barocchi e allegorici. In questa esposizione, oltre ai richiami a Donatello risuonano espliciti anche quelli a Rodin, ai tardi disegni di Francisco Goya, alle statue piangenti dello scultore gotico Carl Sluter.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.