Abbazia di Montecassino: Signorelli, Mazzaroppi e Dal Sole in mostra fino al 2 febbraio
In occasione del 75º anniversario di celebrazione della Battaglia di Montecassino saranno visibili, per la prima volta, le opere di tre artisti italiani: Luca Signorelli, Marco Mazzaroppi e Gian Gioseffo Dal Sole

In occasione della fine del 75º anniversario di celebrazione della Battaglia di Montecassino saranno visibili, per la prima volta, presso l’Abbazia di Montecassino, dei pregevoli lavori di artisti italiani, vissuti in un arco temporale che va dal XV al XVIII sec.
“Succisa virescit” ovvero “recisa alla base, torna a rinverdire”. Questo il motto latino adottato dalla più celebre abbazia benedettina del mondo, l’abbazia di Montecassino. Ad esso è associata una quercia tagliata dal piede presenta nuovi e floridi rami. Un’immagine divenuta emblematica, impiegata per indicare tutto ciò che, come il noto edificio sacro, trova la forza di trovare nuova vita dopo la distruzione.
I 75 anni dalla Battaglia di Montecassino
Il 2019 è un anno significativo per il territorio cassinate, che commemora i 15 lustri dalla battaglia che rase al suolo la città di Cassino. In tale occasione, si è voluto catalizzare l’attenzione sulla cultura e sulla bellezza. Rendere fruibili opere d’arte finora precluse al pubblico getta le basi di un importante momento aggregativo, di dialogo, di confronto, potenti armi contro la logica della sopraffazione che sottostà al concetto di guerra, non solo intesa come conflitto tra nazioni, ma anche, in senso lato, come asperità quotidiane che contraddistinguono le esistenze di ognuno.
Fino al 2 febbraio 2020, dunque, i visitatori del luogo sacro avranno la possibilità di ammirare tre Natività, un soggetto che pone l’accento sul Dio che si è fatto carne, prefigurazione di quel Salvator Mundi che è Redenzione sul pianeta Terra.
Le opere in mostra
Le opere fanno capo, rispettivamente, a Luca Signorelli, Marco Mazzaroppi e Giovan Gioseffo Dal Sole e sono sintomatiche dell’evoluzione degli stilemi della storia dell’arte italiana, dal ‘400 al periodo di trapasso dal ‘600 al ‘700. Dal naturalismo del pittore cortonese, che pone l’accento sui caratteri anatomici della figura, passando per il genius loci cassinate, Mazzaroppi, di cui colpisce la sobrietà espressiva e le accensioni luministiche sui volti, fino alle amene e arcadiche tonalità di Dal Sole, fautore di composizioni luminose e ariose.
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Chi è Luca Signorelli
Luca Signorelli (Cortona 1445/1450 – ivi 1523), fu, secondo il Vasari, allievo di Piero della Francesca. Successivamente si avvicinò all’ambiente urbinate. Fondamentali, tuttavia, furono gli stimoli provenienti dalla cultura artistica fiorentina, con cui venne precocemente in contatto. La sua ricerca si caratterizzava per il plasticismo delle forme e il dinamismo della linea. Nel 1482 è attestata la sua presenza a Roma, nella Cappella Sistina, come collaboratore di P. Perugino. Tra le sue opere più significative, la pala per il duomo di Perugia, la Circoncisione, la Madonna con bambino e nudi sullo sfondo e L’educazione di Pan. In opere di questo genere emerge l’uso del colore e della luce in senso plastico.
L’artista eccelse anche nell’affresco. Notevoli le Storie di S. Benedetto nel chiostro grande dell’abbazia di Monteoliveto Maggiore e il ciclo del Giudizio Universale nella cappella di S. Brizio del duomo di Orvieto, suo capolavoro indiscusso. Esso include: Storie dell’Anticristo, Resurrezione della carne, Inferno, Paradiso e varie figurazioni tratte dalla Divina Commedia di D. Alighieri. A tali figure si ispirò poi Michelangelo per la decorazione della Cappella Sistina.
Chi è Marco Mazzaroppi
Marco Mazzaroppi (Cassino, 1550 – ivi, 1620) Nato nella medievale San Germano, odierna Cassino, dipinse principalmente soggetti religiosi. Si formò presso la famosa abbazia di Montecassino, dove il padre lavorava come servitore dell’abate Angelo De Faggis. Bernardo de Dominici, nelle biografie, documenta periodi di formazione a Roma, dove ammirò Raffaello e altri grandi, e nelle Fiandre. Lo storico dell’arte Luigi Lanzi mette in risalto il suo stile più confacente agli stilemi fiamminghi. Ebbe anche il plauso di Francesco Solimena, che vide le sue opere in occasione dei lavori che fece in quelle terre. Uno dei suoi allievi fu Giacomo Manecchia, più tardi attivo a Napoli.
Chi è Giovan Gioseffo Dal Sole
Giovan Gioseffo Dal Sole (Bologna, 10 dicembre 1654 – Bologna, 22 luglio 1719) fu un pittore e incisore italiano, del periodo tardo-barocco appartenente alla scuola bolognese. Fu avviato all’attività pittorica presso la bottega di Domenico Maria Canuti. Successivamente studiò con Lorenzo Pasinelli, di cui studiò e copiò le opere.
Sua è la decorazione della cupola di Santa Maria dei Poveri a Bologna. Dipinse anche una pala d’altare per la Chiesa del Suffragio di Imola. Fu uno dei pittori che contribuirono alla composizione delle scene per la Galleria dell’Eneide del Palazzo Buonaccorsi di Macerata, decorazione che impiegò alcuni dei maggiori pittori del momento. Nella sua produzione emerge un’impronta classicista, secondo lo stile elegante di Guido Reni.
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Ivan Caccavale, classe 1991, storico e critico d’arte. Attratto da forme, colori e profumi sin da bambino, mi sono formato presso il liceo classico. Ho imparato che una cosa bella è necessariamente anche buona (“kalòs kai agathòs”).
Come affermato dal neoplatonismo, reputo la bellezza terrena un riverbero della bellezza oltremondana. Laureato in studi storici-artistici, mi occupo di editoria artistica.