Letteratura italiana: il Duecento in 5 libri e autori
Last Updated on 18/01/2022
Le origini della letteratura italiana nel Duecento, cinque opere che hanno fatto la storia: Il Cantico delle creature di San Francesco, Al cor gentil di Guido Guinizzelli, Il Milione di Marco Polo, Il Novellino, il Chronicon di Salimbene de Adam
Proponiamo spesso recensioni di libri e si è soliti stilare delle classifiche annuali o del decennio. Ma quali sono i testi fondamentali di ogni secolo? Sarà difficile proporre una sintesi della grande produzione letteraria italiana ma ci proverò, partendo dalle origini. La nascita della letteratura in volgare in Italia si colloca durante l’età comunale, nel Duecento.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C. l’antica unità linguistica dell’Europa si perde e il latino, che fino ad allora ha accomunato gran parte delle regioni occidentali, si frantuma in una pluralità di lingue dette volgari, perché parlate dal volgo ovvero il popolo non istruito. In realtà già nella tarda antichità il latino parlato dalla popolazione va incontro a un processo di regionalizzazione. La nascente letteratura volgare subisce varie influenze, dalla letteratura latina medievale legata al mondo ecclesiastico alla letteratura franco-provenzale.
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La varietà linguistica
L’Italia del XIII secolo è frammentata sia dal punto di vista politico che linguistico. I primi testi letterari si esprimono in volgare umbro (specie la poesia religiosa), in siciliano (i poeti alla corte di Federico II), in toscano (la lirica amorosa e la poesia comica), in veneziano (il Milione di Marco Polo) e il lombardo (la poesia “didattica” di Bonvesin da la Riva). Il volgare toscano diventerà poi la lingua letteraria per eccellenza, attraverso il modello illustre dei principali scrittori del Trecento (Dante, Petrarca, Boccaccio) e dell’Umanesimo.
I cinque libri più importanti del Duecento italiano
Il Cantico delle creature di San Francesco

Il Cantico delle creature di San Francesco D’Assisi è considerato il primo testo poetico in volgare italiano giunto sino a noi e si presenta come una lauda in cui il santo rivolge uno struggente inno alla potenza di Dio. Il componimento, che secondo un’ipotesi sarebbe stato scritto in due momenti successivi, risale agli ultimi anni di vita di S. Francesco (1224-1226). La lingua è il volgare umbro con l’inserzione di molti latinismi.
Il Dolce Stil Novo, Guido Guinizzelli e Al cor gentil

Stilnovo o Dolce Stil Novo è la scuola poetica fiorita a Bologna e a Firenze nel Duecento. Il termine è stato desunto da Dante (Purgatorio, XXIV, 49-63) mentre i suoi motivi fondamentali sono stati scritti da Guido Guinizzelli con la canzone Al cor gentil. Tra i suoi esponenti Guido Cavalcanti, lo stesso Dante della Vita nuova e delle rime giovanili, Lapo Gianni.
Il Milione di Marco Polo

Per accompagnare il padre in Cina, Marco Polo parte ancora ragazzo da Venezia, intorno al 1271; lì diventa consigliere e alto funzionario dell’imperatore Qublai. Tra viaggi e permanenza in Asia, rimane lontano da Venezia quasi 25 anni. Al ritorno, il racconto del suo viaggio (pubblicato nel libro Il Milione a fine Duecento) ottiene grande successo provocando la meraviglia e l’incredulità del pubblico.
Il Novellino, anonimo

È anonimo il libro duecentesco noto come Novellino. Si tratta di una raccolta di cento novelle molto brevi. Libretto che anticipa, anche se a un livello decisamente inferiore, il Decameron di Boccaccio.
Cronache e il Chronicon di Salimbene de Adam

La dinamicità delle città italiane determina una vasta produzione cronachistica, che accompagna tutto lo sviluppo della società comunale. Nel Duecento la cronaca più vivace è scritta in latino, aperto però a influssi della parlata volgare. Si tratta del Chronicon di Salimbene de Adam, frate francescano parmense. Fra quelle in volgare ricordiamo la Istoria fiorentina di Ricordano Malispini e l’anonima cronaca, in volgare siciliano, degli avvenimenti dei Vespri.
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Giornalista.
Dal 2002 al 2019 ha scritto per il quotidiano La Nazione – QN – Poligrafici Editoriale, dove ha curato per molti anni anche una rubrica di recensioni di libri. Si occupa soprattutto di costume e società, cultura e spettacoli.
Dal 2018 al 2022 ha collaborato con la rivista ST Storia e storie di Toscana, Medicea Edizioni Firenze.
Segue uffici stampa in ambito culturale.
Dopo molti racconti, ha pubblicato sei libri: “Bianciardi d’essai” (2015, Stampa Alternativa), “L’alambicco e la bambina” (2016, Laurum editrice), “Grosseto nel fango. 50 anni dall’alluvione dei dimenticati” (2016, Laurum editrice), “Mare di conchiglia” (2019, Laurum editrice). A settembre 2020 è uscito il romanzo “La ragazza con il vento tra i capelli”, prima esperienza di self-publishing. A giugno 2022 il secondo romanzo, “Il sale addosso”.
Riconoscimenti
Nel 2019 le è stato assegnato il Premio Europa. La motivazione: “L’aspetto che intendiamo evidenziare assegnandole il Premio Europa è la sua instancabile attività per la promozione della cultura e della letteratura in particolare”.
Nel 2020 ha vinto il Premio Cultura del territorio con il libro “Mare di conchiglia” al concorso letterario nazionale “Amori sui generis”.
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