Io mi sposto un po’ più in là (…se per caso cadesse il mondo), la prima personale di fotografia di Isaco Praxolu
Quaranta scatti dell’artista sardo Isaco Praxolu del periodo 2015/2020 saranno esposti dal 21 febbraio fino al 17 aprile a Palazzo Coelli, sede della Fondazione CARIOR a Orvieto (TR).

Quaranta scatti dell’artista sardo del periodo 2015/2020 saranno esposti dal 21 febbraio fino al 17 aprile a Palazzo Coelli, sede della Fondazione CARIOR a Orvieto (TR). A cura di Davide Sarchioni.
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Le opere in mostra
Isaco Praxolu sceglie, per il suo esordio nel mondo delle mostre d’arte, un titolo divertente, tratto dal testo della canzone “Tanti auguri”, del 1978, divenuta un successo grazie a Raffaella Carrà. Tale scelta riassume e esprime, con ironia, il leitmotiv delle immagini fotografiche esposte, ovvero il movimento, la libertà e la spontaneità nella scelta dei soggetti ritratti.
Queste caratteristiche ben si spiegano con la formazione di Praxolu, che proviene dal campo della danza contemporanea e della scenografia. Al centro della sua indagine vi è dunque lo studio del corpo e del paesaggio come forma in movimento, che egli indaga rivelandone le possibili declinazioni.
“Uno sguardo intimo e dinamico”
Lungi dal definirsi un fotografo tout court, la personalità in questione si sente piuttosto una figura trasversale, un creatore di immagini per il quale lo scatto comunica con il suo mondo interiore. Così scrive Beatrice Audrito nel testo critico che accompagna la mostra.
“Il suo è uno sguardo intimo, dinamico e dai molteplici punti di vista, che si traduce nella produzione di immagini fotografiche dal gusto pittorico. Dove figure umane si muovono in scenari astratti dai colori tenui, quasi acquerellati o, in altri casi, più accesi e contrastanti. Presenze sottili e sospese nel tempo che suggeriscono il movimento oppure evocano situazioni urbane frenetiche, ottenute prolungando il tempo di apertura dell’otturatore per registrare in macchina, come in una sequenza cinematografica, ciò che avviene di fronte alla lente.
Un interessante escamotage che permette al fotografo di dilatare il tempo del processo fotografico e travalicare i limiti del mezzo. L’approccio fotografico di Praxolu abbraccia diverse tecniche, dalla quella del movimento di camera inventata da Harry Callahan -oggi definita Intentional Camera Movement-, utilizzata dal fotografo sincronizzando e muovendo la macchina fotografica al ritmo del suo respiro, alla tecnica del Light Painting, che si serve delle fonti luminose presenti nell’ambiente per costruire immagini astratte, trasformando così la luce in materia compositiva”.

Chi è Isaco Praxolu
Isaco nasce a Cagliari il 26 aprile 1979; si forma come ballerino e coreografo. Conseguito il diploma d’istruzione secondaria superiore, ha frequentato scuole di Danza Classica e Moderna con stage abilitanti tenuti da importanti Coreografi di fama internazionale quali Jasse Smith, Bill Goodson, Jamal Sims e gli Italiani Mauro Astolfi, Mauro Mosconi, Caterina Felicioni.
Parallelamente alla sua ricerca fotografica, lavora come Project manager di eventi artistici e culturali per il marchio TerraMedia e LaDI. Insegnante di Danza Moderna, ha svolto esperienze di organizzatore di eventi teatrali, spettacoli e ufficio stampa per varie associazioni culturali.
Orari, costi e indirizzo
Luogo: Palazzo Coelli (Fondazione CARIOR).
Indirizzo: Piazza Febei 3, Orvieto (TR).
Date: dal 21 febbraio al 17 aprile 2020.
Orari: lun-ven 9.30-13.00 e 14.00-17-00.
Ingresso: libero.
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Ivan Caccavale, classe 1991, storico e critico d’arte. Attratto da forme, colori e profumi sin da bambino, mi sono formato presso il liceo classico. Ho imparato che una cosa bella è necessariamente anche buona (“kalòs kai agathòs”).
Come affermato dal neoplatonismo, reputo la bellezza terrena un riverbero della bellezza oltremondana. Laureato in studi storici-artistici, mi occupo di editoria artistica.