Visuali Urbane, il blu secondo Paolo Viterbini
Apre domenica 23 febbraio, visitabile sino al 4 marzo, “Visuali Urbane”, la mostra personale di Paolo Viterbini, presso QuadraRum Art Gallery. L’artista, in un viaggio immaginario dipinto negli spazi blu, percorre tra terra e cielo le vie di un rinnovato paesaggio urbano.

Apre domenica 23 febbraio “Visuali Urbane”, la mostra personale di Paolo Viterbini, presso la QuadraRum Art Gallery di Roma. L’artista, in un viaggio immaginario dipinto negli spazi blu, percorre tra terra e cielo le vie di un rinnovato paesaggio urbano. Visitabile sino al 4 marzo.
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Le opere in mostra
Nel suo linguaggio artistico la forma dialoga con lo spazio. I vuoti diventano pieni e viceversa. Mentre i pesi si alternano ora leggeri e lievi, ora imponenti ed importanti. E la pittura diventa scultura. Egli occupa lo spazio pittorico e scultoreo attraverso la presenza di elementi parcellizzanti. Questi quindi ricostruiscono le immagini secondo una visione quasi metafisica. Da qui emergono leggerezza e dinamismo.
Viterbini, tra leggerezza e dinamismo
Le geometrie espresse nelle forme di quadrati e cerchi danno la visione rigorosa dei lavori. Dove il predominio delle linee e delle curve si fanno portatrici di messaggi umanamente coinvolgenti. Giorgio Di Genova dice di lui nella Storia dell’Arte Contemporanea Italiana del Novecento. “Paolo Viterbini crea queste introiezioni che affondano le radici del suo totale distacco dall’immagine. Questo, tuttavia, avviene gradualmente su base della luce che smangia i contorni delle forme”.
Orari, costi e indirizzo
Luogo: QuadraRum Art Gallery.
Indirizzo: via Attio Labeone, 15, Roma.
Date: dal 23 febbraio al 4 marzo 2020.
Orari: dalle 17:30 alle 20:30.
Ingresso: libero.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.