Il “grande” Sampei compie 40 anni: le curiosità e il mistero del finale
Sampei, nonostante la trama semplice, ebbe un successo mondiale. Il manga di Takao Yaguchi, serializzato a partire dal 1973, diventa un anime a partire dall’aprile del 1980. Peccato che…

Sanpei (o Sampei) Mihira ha circa tredici anni e una grande passione per la pesca. Attraversa il Giappone sempre alla ricerca di nuove sfide. Per apprendere il maggior numero di tecniche e segreti, così da diventare un perfetto pescatore. Grazie anche all’aiuto del nonno paterno Ippei Mihira, con il quale abita, e del suo misterioso maestro Gyoshin Ayukawa.
La storia del manga di Takao Yaguchi
Una trama semplice, lineare, ma un successo ciò nonostante mondiale. La storia di Sampei nasce come manga, realizzato da Takao Yaguchi, serializzato dal 1973 al 1983 sulla rivista Weekly Shōnen Magazine. Poi raccolto in 65 tankōbon, pubblicati tra il 18 febbraio 1974 e il 16 maggio 1983. In Italia il manga originale è tuttora inedito.
Esiste però anche un seguito, sempre ad opera di Takao Yaguchi, serializzato dal 2002 al 2010 sulla rivista June. In questa serie vengono raccontante delle nuove storie ambientante negli anni 2000, con i personaggi rimasti però giovani. Questa, invece, è stata pubblicata dalla Star Comics nel 2004, interrompendosi al quarto volume della versione heisei.
La prima puntata dell’anime andò in onda nell’aprile del 1980
La serie anime invece, arriva nell’aprile del 1980, realizzata dalla Nippon Animation per un totale di 109 episodi. In Italia è stato trasmesso per la prima volta nel 1982 su varie emittenti locali. Successivamente è stato trasmesso reti Videomusic e TMC, poi su Europa 7. Dal 2005, però, non è più stato trasmesso. Se avete voglia di rivederne alcuni episodi, sul canale di Youtube “Sampei Nihira”.

Il mistero del finale
Per chi si fosse perso la puntata finale, o semplicemente non la ricordasse, una brutta notizia. Non esiste, infatti, un vero e proprio finale. Ma può essere considerato qualcosa di simile l’episodio numero 74. Nonno Ippei sta per morire. Portato in ospedale, in preda al delirio, racconta così a Sampei alcuni “ricordi” legati al padre di lui. Spiega che è un grande pescatore, che non ha una fissa dimora e che è difficile da rintracciare.
Sampei viene convinto a partire alla ricerca del papà, figlio del nonno: la puntata finisce con una carrellata di immagini di pesca, quasi a simboleggiare il futuro (insieme?) dei due. Con tanto di Sampei che mima con la mano il segno della vittoria. Niente più. E no, nelle puntate successive nessun cenno a questa questione. Neanche sul manga.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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