Il mistero della pietra azzurra compie trent’anni: le curiosità sull’anime
L’anime Il mistero della pietra azzurra compie trent’anni. Era infatti il 13 aprile 1990 quando, in Giappone, venne trasmesso il primo episodio. Ispirata da un soggetto originale di Hayao Miyazaki, fu prodotta dallo studio Gainax ed è liberamente tratta da alcuni romanzi di Jules Verne

L’anime Il mistero della pietra azzurra compie trent’anni. Era infatti il 13 aprile 1990 quando, in Giappone, su NHK, venne trasmesso il primo episodio. Fushigi no umi no Nadia?, letteralmente Nadia dei mari delle meraviglie, è una celebre serie televisiva anime. Fu prodotta dallo studio Gainax e diretta da Hideaki Anno.
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I riferimenti ai romanzi di Jules Verne
Ispirata da un soggetto originale di Hayao Miyazaki, la storia è liberamente tratta dai romanzi di Jules Verne Due anni di vacanze, Ventimila leghe sotto i mari, Cinque settimane in pallone e L’isola misteriosa. La serie è stata trasmessa in Giappone dal 13 aprile 1990 al 12 aprile 1991, per un totale di 39 episodi. Dopo la serie televisiva venne prodotto anche un film sequel intitolato Nadia e il mistero di Fuzzy.
Chi è Hayao Miyazaki
Con una carriera durata cinquant’anni, Miyazaki è l’esponente dell’animazione giapponese più conosciuto all’estero. Il suo nome è inoltre intimamente legato a quello dello Studio Ghibli, uno dei più importanti studi cinematografici d’animazione al mondo. La sua fama internazionale si è accresciuta dopo le vittorie dell’Orso d’Oro e del Premio Oscar per La città incantata, primo e finora unico cartone animato giapponese ad aggiudicarsi tali premi. Alcuni dei suoi 11 lungometraggi hanno detenuto record d’incassi in patria: Principessa Mononoke fu il film di maggiore incasso nella storia del Giappone prima del colossal Titanic. A sua volta battuto tre anni dopo da La città incantata, la quale rimane la pellicola che ha incassato di più nelle sale nipponiche.
La trama dell’anime
L’anime racconta le avventure di Nadia, una giovane acrobata del circo ignara delle sue origini, e Jean, un ragazzo francese con la passione per l’ingegneria. I due si ritrovano a bordo del sottomarino Nautilus coinvolti nello scontro tra il misterioso capitano Nemo e l’organizzazione di Neo Atlantide guidata da Gargoyle. Questa, ovviamente, punta a dominare il mondo.
La genesi della serie
L’origine della serie risale alla metà degli anni 70, quando un giovane Hayao Miyazaki venne incaricato dalla casa di produzione Toho di sviluppare delle idee per possibili serie televisive. Uno dei concept creati fu proprio quello che portò alla realizzazione di quest’anime. La serie però non venne prodotta, tuttavia la Toho ne conservò i diritti e Miyazaki riutilizzò alcuni elementi del progetto per alcune sue opere successive, come Conan il ragazzo del futuro. Per questo motivo ci sono forti affinità con i film del cineasta d’animazione, pur non essendo direttamente ispirato ad essi.
Un successo inaspettato
La serie era inizialmente pensata per una durata di 30 episodi. Ma il successo fu tale che i produttori decisero di aumentare il numero delle puntate in corso d’opera. Portandone il numero totale a 39. Tuttavia si decise di subappaltare la realizzazione degli episodi dal 23 al 34, così che Anno potesse concentrarsi sulla realizzazione del finale.
Questa parte narra le avventure dei protagonisti su un’isola al largo dell’Africa, parzialmente ispirata ad un altro romanzo di Verne, L’isola misteriosa. La qualità sensibilmente inferiore al resto della serie ha generato diversi malumori tra i fan. E lo stesso Anno affermò in un’intervista che se potesse rimuoverebbe l’intero arco, salvando solo l’episodio 31. Il regista realizzò in seguito una versione ridotta della serie, The Nautilus Story, della durata di circa 5 ore. Da questa rimosse tutti gli episodi riempitivi focalizzando la trattazione sul Nautilus e sullo scontro tra Nemo e Gargoyle.
L’edizione italiana e le censure
Fininvest, che trasmise per la prima volta l’anime, la censurò abbondantemente. Rimuovendo, ad esempio, alcune scene in cui compare del sangue. O altre in cui la protagonista appariva senza abiti. Inoltre l’episodio 34, La mia adorata Nadia, che contiene numerose canzoni originali, non venne trasmesso.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.