Confermata per metà ottobre la Quadriennale di Roma: le anticipazioni sul programma
La conferma sulla Quadriennale di Roma arriva proprio dalla Fondazione La Quadriennale di Roma e L’Azienda Speciale Palaexpo, promotori e organizzatori dell’evento. E gli artisti chiamati a rappresentare l’arte del futuro saranno circa quaranta…

La diciassettesima Quadriennale d’arte nazionale, annunciata in pompa magna l’anno scorso, si farà. Nonostante l’emergenza da covid-19. La conferma arriva proprio dalla Fondazione La Quadriennale di Roma e L’Azienda Speciale Palaexpo, promotori e organizzatori dell’evento. I cancelli del Palazzo delle Esposizioni apriranno probabilmente intorno alla metà di ottobre. E saranno presenti 40 artisti, ancora top secret, per rappresentare l’arte del futuro.
Le iniziative collaterali
Tra le iniziative collaterali della rassegna citiamo le iniziative con l’Istituto Luce per una mostra in un teatro vicino al Palaexpo, la collaborazione con RomaEuropa Festival. Nonché l’omaggio alla collezionista romana Bianca Attolico, scomparsa a gennaio, la cui raccolta d’arte contemporanea sarà oggetto di un focus negli spazi museali di Villa Torlonia.
Le dichiarazioni dei responsabili
“Non ha subìto flessioni il lavoro iniziato tre anni fa – spiega Umberto Croppi, presidente della Quadriennale – anzi siamo ancora più motivati a fare il nostro dovere. Pensiamo che aprire la Quadriennale il prossimo ottobre, come da programma, sarebbe un bellissimo segnale e il contributo più concreto che possiamo dare alla ripresa”. “Ci sono i presupposti – aggiunge l’artista Cesare Pietroiusti – perché la Quadriennale possa essere una delle prime grandi mostre a riaprire con le modalità che saranno consentite. E siamo particolarmente contenti se questo potrà avvenire al Palazzo delle Esposizioni”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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