Il traditore di Marco Bellocchio: il film su Buscetta trionfa ai David
Last Updated on 13/05/2020
Il Traditore, film su Tommaso Buscetta e sul maxi processo alla mafia, ha trionfato ieri con sei statuette, tutte nelle maggiori categorie. Straordinarie le interpretazioni di Pierfrancesco Favino e Luigi Lo Cascio…

Ieri sera su Rai 1 si è tenuta l’edizione “pandemica” della cerimonia di premiazione dei David di Donatello 2020: una versione a dir poco sottotono, orfana del glamour su cui questo tipo di cerimonie poggiano, con Carlo Conti solo in studio e i nominati in collegamento da casa. Ma tolto il glamour, restano i premi e il cinema, e ieri sera il cinema di Marco Bellocchio ha davvero trionfato. Sono sei le statuette vinte: miglior montaggio, sceneggiatura originale, regia, attore protagonista (Favino) e non protagonista (Lo Cascio) e infine miglior film. Tutte meritate.
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La storia
Il film segue le vicende di Tommaso Buscetta, dalla fuga in Brasile all’inizio della guerra tra corleonesi e palermitani, al maxi processo di cui divenne testimone chiave, fino alla sua morte. Buscetta faceva parte del clan dei palermitani, quelli della vecchia guardia, che lui definiva “uomini d’onore”; nella guerra tra clan perse entrambi i figli, e probabilmente proprio per questo decise di vuotare il sacco con i magistrati, diventando il primo pentito di mafia della storia italiana. Il film segue gli interrogatori con Giovanni Falcone e le testimonianze al processo, durante le quali Buscetta si confronta direttamente con i suoi “rivali”, con gli uomini che accusa, molti dei quali, come Pippo Calò, sono ex amici passati al nemico, e responsabili della morte dei suoi figli.
Il cast
Pierfrancesco Favino, in quest’ultimo anno passato in totale stato di grazia, ci ha donato due grandi ritratti di personaggi importanti nella storia italiana: Buscetta e Craxi. Se per il secondo non è rientrato nei tempi per la nomination del David 2020 (sospetto quindi che vincerà lo stesso premio l’anno prossimo), per il primo la statuetta è davvero il minimo, contando anche la difficoltà linguistica nell’interpretazione del personaggio. Non meno importante è il premio a Lo Cascio, ottimo nel ruolo di Tituccio Contorno, che, sfuggito a diversi tentativi di omicidio da parte dei corleonesi e infine arrestato, decide anche lui di parlare e vendicarsi dei “veri traditori”.
Il nostro commento
Quando lo sguardo di Bellocchio si posa su qualcosa, ciò che viene fuori è sempre particolare, mai banale. Il traditore non è da meno, e anche se il regista si muove in un mondo a lui nuovo e nel campo ristretto dal dovere di cronaca che egli stesso si impone (i dialoghi del processo sono ripresi parola per parola dalle registrazioni reali), la messa in scena è impeccabile e il tocco dell’autore sempre ben visibile. Il Traditore è un film ben fatto, ben recitato, assolutamente solido nel racconto e nella messa in scena, con alle spalle un lavoro sulla lingua davvero incredibile; vale la pena vederlo anche per capire qualcosa della storia recente del nostro paese.
Scheda del film
Regia: Marco Bellocchio.
Cast: Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio, Maria Fernanda Cândido, Fabrizio Ferracane, Fausto Russo Alesi, Bebo Storti.
Genere: Biografico, Drammatico.
Paese: Italia.
Anno: 2019.
Durata: 148 minuti.
Distribuzione: 01 Distribution.
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Mio padre è Andrej Tarkovskij, mia madre è Sarah Connor. Onnivora di cinema, ho imparato a memoria IMDB. Vorrei vivere dentro “L’Eglise d’Auvers-sur-Oise” di Van Gogh, essere fotografata da Diane Arbus e scolpita da Canova. Vorrei che Hemingway scrivesse di me, che Hendrix mi dedicasse una canzone e che Renzo Piano mi intitolasse un grattacielo. Per quest’ultimo sono ancora in tempo.
Un grande film. Peccato che il virus l’abbia limitato nella distribuzione estera.