Homo italicus – La recensione del libro di Giusi Miccoli
Il 2011 era appena iniziato, il suo libro “Homo italicus. L’evoluzione della specie Maschio Italiano” edito da Aliberti Castelvecchi era già uscito da qualche mese. Ne sono stato sedotto. E non poteva essere altrimenti, Giusi Miccoli è una sociologa di quelle brave e questo libro era e rimane un serissimo divertimento.

Conosco Giusi Miccoli da un pò. Mi piacerebbe presto rivederla a pranzo, come già fatto in passato, quando io parlai e lei mi ascoltò. Ebbi quella stessa attenzione che donava quando era mia docente. Il 2011 era appena iniziato, il suo libro “Homo italicus. L’evoluzione della specie Maschio Italiano” edito da Aliberti Castelvecchi era già uscito da qualche mese. Me ne aveva parlato un’amica comune. Durante quel pranzo abbiamo soltanto sfiorato l’argomento. Poi un giorno il libro è arrivato sulla mia scrivania. V’è rimasto qualche tempo, finché non è finito in valigia per un viaggio ed ha iniziato a tenermi compagnia.
Divorato? Non direi. Piuttosto sono stato sedotto, come se un pregiudizio fosse stato dissolto. Non su Giusi o la sua scrittura, quanto sul mio essere a mia volta “homo italicus”. Quasi scoprire una propria reincarnazione. Un amplesso consumato in cucina fra pentole da lavare. Perché quel titolo, quella copertina, sono una irresistibile fucina di domande. Soprattutto da parte del gentil sesso: “…e tu, a che tipologia appartieni?”.
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La trama del libro
Già, a che tipologia appartengo? Alla fine credo d’averlo letto allora per capire proprio questo. E forse è proprio per lo stesso motivo che, in questi giorni di bilanci esistenziali, ha finito per attrarmi irresistibilmente dagli scaffali della mia libreria: dopo tutti questi anni, a che tipologia ora appartengo? Eccomi quindi scoprire con piacere la grande attualità di questo saggio e passare in rassegna i vari tipi di maschio italiano, 12 per la precisione: uomo geisha, vintage, bisposato, virtuale, collezionista, simbiotico, single fidanzato, maratoneta, velocista, autarchico, amico, fricchettone.
Giusi descrive ogni tipologia a partire da una storia, una relazione che il tipo d’uomo in questione ha intrecciato con una donna. Di ogni tipologia definisce un profiling, categorizza il rapporto del tipo d’uomo con la donna, analizza il modo in cui vede la donna, segnala la caratteristica distintiva del tipo, mette in evidenza sottotipi e possibilità di mutazione verso altre tipologie di maschio. In maniera rigorosissima. Non poteva essere altrimenti, Giusi è una sociologa di quelle brave e questo libro era e rimane un serissimo divertimento.
Il nostro commento
Una vera e propria ricerca la cui rilevazione dati è avvenuta tramite i metodi delle interviste in profondità e dei focus group con il coinvolgimento di cinquanta testimonianze di donne. Uno studio che organizza il libro in tre parti: la prima studia gli elementi di contesto che vanno a influire sugli equilibri sentimentali e sui comportamenti di uomini e donne. Un modo per capire come le leggi che in passato regolavano i rapporti affettivi non siano più valide e sia necessario individuarne di nuove.
La seconda, il cuore del libro, passa in rassegna 12 tipi di maschio italico evidenziandone le peculiarità nei rapporti d’amore, ovvero come “vecchi esemplari maschili” ben conosciuti da decenni, lascino il passo a nuovi tipi italici. La terza vede protagoniste le donne, ovvero le “corresponsabili” della frammentazione dell’homo italicus. “Feminae italiche”, le cui nuove generazioni con i propri sogni, le proprie ambizioni, le proprie rivendicazioni, hanno influenzato l’identità dei propri compagni, finendo a volte però per fare autocritica e mettere la retromarcia di fronte alle proprie scelte.
“Il finale giusto è quello che ognuno si aspetta”
Quale finale attendersi da un libro così? Allora – quando lo lessi per la prima volta – e adesso – che l’ho riletto dopo tanto tempo – il finale giusto è quello che ognuno si aspetta. Sicuramente però sarà un finale aperto. Perché se il maratoneta, il vintage, il bisposato, l’uomo geisha e l’autarchico sono uomini orientati – ognuno a proprio modo – alla stabilità e alla continuità, esistono pur sempre tipi come il velocista, il collezionista, il virtuale e l’amico che sono guidati dalla flessibilità e dalla volatilità.
In mezzo, per fortuna o per sfortuna, permane un gruppo di indecisi fra il farsi guidare dalla fragilità e dalla mutabilità o dalla solidità e dalla persistenza: il simbiotico, il fricchettone, il single fidanzato. Per fortuna o per sfortuna, perché oggi in fondo il vero problema nella lotta dei sessi è – almeno per alcuni, uomini e donne che siano – vincere la paura, conoscersi, scegliersi ed avere il coraggio di darsi. Se poi a fare il primo passo sia un uomo o una donna in fondo che importa?
Chi è Giusi Miccoli
Vicepresidente Nazionale AIF (Associazione Italiana Formatori). Amministratore Unico di ASAP (Agenzia per lo Sviluppo delle Amministrazioni Pubbliche), ente in house delle Regione Lazio, che ha come finalità principale la formazione del personale dipendente dell’amministrazione regionale e delle società controllate e partecipate. È docente a contratto all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel Master OSCUAI – Organizzazione e Sviluppo del Capitale Umano in Ambito Internazionale. Inoltre è stata Senior consultant nella consulenza direzionale e ha ideato, sviluppato e coordinato progetti di formazione, ricerca e comunicazione per molteplici imprese e organizzazioni pubbliche e private. È stata Responsabile didattico e Docente a contratto dal 2002 al 2008 del Master.Cor in Comunicazione e Organizzazione, Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università “La Sapienza” di Roma. Anche Responsabile della formazione di S3.Studium e Responsabile del Settore post-diploma in Luiss Management, è docente in master universitari e in corsi di formazione manageriale.
Scheda del libro
Titolo: Homo italicus. L’evoluzione della specie «maschio italiano»
Autore: Giusi Miccoli
Editore: Aliberti Castelvecchi
Anno edizione: 2010
Pagine: 281 p.
EAN: 9788864310121
Prezzo: € 15,00
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Classe 1977, consulente di comunicazione. Vivo fra Roma e l’Umbria. Prima e dopo la laurea sono passato per varie reincarnazioni: sarto, guerrilla marketer, responsabile ufficio stampa nel settore del trasporto aereo, ghost writer. Mi occupo dello sviluppo di progetti editoriali e organizzo festival letterari. Leggo libri, da scrittore sospeso ne scrivo recensioni.