Art’s Angels, l’asta online di Maupal contro la violenza sulle donne
Last Updated on 06/06/2020
Inizierà domani e sarà online per una settimana Art’s Angels, l’asta delle street artist ideata da Maupal per raccogliere fondi contro la violenza sulle donne.

Settantacinque opere di settantacinque artiste saranno messe all’asta per una settimana, da domani fino al 14 giugno, sul sito artbid.it. È il progetto Art’s Angels, ideato dall’artista di fama internazionale Maupal e realizzato insieme all’Associazione Domna e all’Associazione Jeos, con il supporto di Fondazione Pangea Onlus, FSCIRE Fondazione per le Scienze Religiose, FAIRTRADE ITALIA e il collettivo artistico Darehood.
L’arte al servizio della causa
I mesi di lockdown sono stati duri per tutti, ma per molte donne e i loro figli, vittime di mariti o compagni violenti, sono stati un inferno. La Fondazione Pangea Onlus è attiva da anni nel supporto di progetti per l’empowerment delle donne che vivono diverse situazioni di disagio socio-economico e per vittime di violenza domestica e di discriminazioni, in Italia e all’estero. I proventi dell’asta saranno devoluti a REAMA, la rete antiviolenza di Pangea; aiuteranno queste donne e i loro bambini a uscire dall’incubo e a trovare una nuova normalità.

Maupal come Charlie
Il nome Art’s Angels fa riferimento alla nota serie degli Anni ’70 Charlie’s Angels. La serie fece scalpore sia per la scelta delle protagoniste, tre donne forti e intraprendenti, sia per i temi trattati, dalla violenza sulle donne allo stalking. Questa coraggiosa scelta fu premiata dal pubblico e portò alla luce molte problematiche della società patriarcale. Come il misterioso Charlie, lo street artist MAUPAL si fa mecenate per donne determinate e talentuose; i “suoi” angeli sono le artiste che mettono a disposizione la loro creatività e la loro sensibilità per una buona causa.
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Mio padre è Andrej Tarkovskij, mia madre è Sarah Connor. Onnivora di cinema, ho imparato a memoria IMDB. Vorrei vivere dentro “L’Eglise d’Auvers-sur-Oise” di Van Gogh, essere fotografata da Diane Arbus e scolpita da Canova. Vorrei che Hemingway scrivesse di me, che Hendrix mi dedicasse una canzone e che Renzo Piano mi intitolasse un grattacielo. Per quest’ultimo sono ancora in tempo.