Monte Mario, tetto dell’Urbe, tra natura, scienza e arte
Il belvedere dello Zodiaco, Villa Mellini e l’Osservatorio Astronomico, Torre del Primo Meridiano d’Italia: alla scoperta di Monte Mario

Una florida vegetazione, panorami di inusitata bellezza e un osservatorio astronomico e meteorologico rendono “la Montagna di Roma” un luogo degno di interesse e di riscoperta.
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Il Belvedere dello Zodiaco
Edifici e monumenti senza tempo allietano la vista del visitatore che si reca a Roma, sempre sorpreso dagli sprazzi di bellezza che l’Urbe regala ad ogni angolo. Ma c’è un luogo, di grande suggestione, da cui è possibile godere, in un unico colpo d’occhio, di una bellissima vista sui monumenti che contraddistinguono lo skyline romano. Tale luogo è il Belvedere dello Zodiaco, con l’annesso osservatorio astronomico.
Percorrendo via Trionfale, opposto alla Chiesa di Santa Maria del Rosario, vi è l’ingresso del viale di Parco dei Mellini, da cui si raggiunge la sommità di Monte Mario. Con i suoi 139 mt. di altezza è il punto più alto di tutta Roma. Sull’altura è visibile ancora oggi la sacrestia della Chiesa di Santa Croce, costruita in occasione del Giubileo del 1350, primo punto di avvistamento della basilica di S. Pietro da parte dei pellegrini romei.
Dal “vialetto degli innamorati” (questo è il nome con cui è altresì conosciuto il belvedere dello Zodiaco) si apre la distesa urbana della Città Eterna. Esso concede un ampio panorama, dal vicino quartiere Flaminio e da parte del Foro Italico fino alla Città del Vaticano, ai Colli Albani, ai Monti Tiburtini e Prenestini.
Come ben immaginabile, lo scenario diventa ancora più incantevole di notte, quando le luci aranciate costellano e illuminano quel tessuto urbano intriso di storia. «Che tu possa vedere nulla di più grande della città di Roma», scrisse Quinto Orazio Flacco.

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Villa Mellini e l’Osservatorio
Adiacente al Belvedere vi è Villa Mellini, sede di un Osservatorio Astronomico e Meteorologico. La denominazione dell’edificio deriva dal suo proprietario, il cancelliere perpetuo del Comune Mario Mellini. Si tratta di una delle poche strutture del XV sec. ancora esistenti, nonostante i vari rimaneggiamenti che ha subito.
Nella costruzione si susseguono illustri personalità. Il pittore Philipp Hackert, amico di Goethe, cristallizza da questo locus amoenus una bellissima vista di Roma, dedicata a papa Pio VI. Lo stesso Goethe passeggia lungo questi viali, così come Stendhal e James. Wordsworth, addirittura, affascinato dal luogo, scrive il componimento “The Pine of Monte Mario at Rome”.
Fra il 1866 e il 1869, accanto alla villa sorge la Torre del Primo Meridiano d’Italia. Costruita grazie all’impegno di padre Angelo Secchi e tuttora esistente, essa attraversa Roma in corrispondenza della Basilica di S. Pietro. Tutte le latitudini italiane vengono calcolate a partire dalla Torre in questione.
Verso la fine dell’Ottocento Villa Mellini diventa la sede della Sezione Fotografica del Regio Esercito Italiano. Si tengono qui i primi esperimenti di volo e foto-topografia aerea. Nel 1935 poi, nella costruzione viene allestito l’Osservatorio Astronomico di Monte Mario e il Museo Astronomico e Copernicano. L’osservatorio è dotato di due cupole principali, dove sono collocati gli equatoriali per l’osservazione degli astri, e di una Torre Solare, entrata in funzione nel 1958. Il Museo, invece, vanta una collezione di strumenti dell’epoca ed opere e cimeli copernicani.

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Ivan Caccavale, classe 1991, storico e critico d’arte. Attratto da forme, colori e profumi sin da bambino, mi sono formato presso il liceo classico. Ho imparato che una cosa bella è necessariamente anche buona (“kalòs kai agathòs”).
Come affermato dal neoplatonismo, reputo la bellezza terrena un riverbero della bellezza oltremondana. Laureato in studi storici-artistici, mi occupo di editoria artistica.