La straordinaria Casa dei Pupazzi, tra mostri, satiri e angeli
In Via di Banchi Vecchi, zona Campo dei Fiori, troviamo la Casa dei Pupazzi. Questa sarebbe l’abitazione di un orefice milanese, Gian Pietro Crivelli. Decise lui stesso, intorno al 1538, di far costruire l’intera palazzina…

In Via di Banchi Vecchi, zona Campo dei Fiori, precisamente al numero 22, troviamo la straordinaria Casa dei Pupazzi. Questa sarebbe l’abitazione di un orefice milanese, Gian Pietro Crivelli, un membro dell’università degli Orefici e più volte console e camerlengo. Decise lui stesso, intorno al 1538, di far costruire l’intera palazzina. E la commissionò ad un architetto rimasto sconosciuto. Palazzo Crivelli e Palazzo Spada sono gli unici due edifici di Roma a possedere una facciata decorata a stucchi.
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I dettagli delle facciate
La particolare facciata è realizzata interamente in stucco con intenti auto celebrativi, con diversi tipi di decorazioni. Al pianterreno una porta rettangolare con un architrave su mensole riporta l’iscrizione: “Io. Petrus. Cribellus. mediolanen.(sis.) sibi. ac. suis a. fundamentis. erexit”. Ossia “Gian Pietro Crivelli milanese eresse dalla fondamenta per sé e i suoi familiari”.
Il primo piano comincia ad essere più decorato. Quattro finestre rettangolari, si dividono coperte da stucchi con trofei di scudi e corazze. Alcuni grotteschi mascheroni e delle teste leonine sormontano le decorazioni. Un’altra incisione è dedicata agli stemmi di alcuni pontefici. Probabilmente appartenenti a Giulio II della Rovere, Paolo III Farnese, e Urbano III nonché antenato del proprietario.
Tra grotteschi mascheroni e teste leonine
Al secondo piano le decorazioni si arricchiscono, le finestre sono sormontate da timpani curvi e triangolari e dei puttini sorreggono alte candeliere. Sopra i timpani curvi, coppie di satiri sollevano lunghi festoni. Il terzo ed ultimo piano è strutturato come una loggia, dove le paraste sono state erette con capitelli corinzi. Le quattro finestre sono due curve e due rettangolari. Sopra le finestre rettangolari, sono stati raffigurati due importanti episodi accaduti durante il pontificato di Paolo III. In uno è rappresentato Carlo V che bacia il piede al papa e nell’altro, Paolo III si riconcilia con Carlo V e Francesco I da Nizza.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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