Chiusi tutti i luoghi della cultura, aperte gallerie d’arte e librerie
Last Updated on 06/11/2020
Il testo del dpcm firmato dal Premier Giuseppe Conte è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Per luoghi della cultura si intendono musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali. Il ringraziamento di editori e librai.

Il testo del dpcm firmato dal Premier Giuseppe Conte è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Imposta, quindi, la chiusura totale della cultura in tutta Italia. L’art. 1, comma 9r, prevede infatti che vengano sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio n. 42). I luoghi della cultura sono così identificati dall’art. 101: musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali. Confermate le chiusure per teatri e cinema. Rimangono aperte invece le attività commerciali, incluse quindi le gallerie d’arte, ma solo nelle zone gialle e arancioni.
Le misure entreranno in vigore da domani, venerdì 6 novembre, e saranno valide fino a giovedì 3 dicembre 2020
Altre misure valide per tutto il territorio nazionale sono la chiusura dei centri commerciali nei fine settimana e la capienza dei trasporti pubblici portata al 50%. Consentite le manifestazioni “in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal questore”. Rimangono aperte le chiese e c’è possibilità di tenere funzioni religiose purché nel rispetto dei protocolli governativi. Nelle aree a rischio inferiore rimangono anche aperti bar e ristoranti con l’orario 5-18 stabilito dal dpcm precedente. Le misure entreranno in vigore da domani, venerdì 6 novembre, e saranno valide fino a giovedì 3 dicembre 2020.
Editori e librai, grazie per le librerie aperte
“Ringraziamo il governo per aver tenuto conto dei nostri appelli, consentendo l’apertura delle librerie anche nelle zone rosse, e in particolare il ministro Dario Franceschini sempre attento alle esigenze del mondo del libro” dicono il presidente dei librai -Ali Confcommercio, Paolo Ambrosini e il presidente dell’Associazione Italiana Editori-Aie, Ricardo Franco Levi. E ricordano che “i libri sono beni essenziali e, soprattutto in un momento come questo, possono aiutare gli italiani a superare la solitudine e le difficoltà legate alle limitazioni della libera circolazione e della socialità”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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