Federculture, causa Covid per il 70% delle aziende culturali perdite del 40%. Franceschini: “9 miliardi di risorse per cultura e turismo”
Last Updated on 05/02/2021
Oltre il 70%, secondo l’indagine Federculture, stima perdite del 40% del proprio bilancio e il 13% addirittura superiori al 60%. Solo il 22% immagina un futuro ritorno alla normalità. “Nove miliardi di risorse ai settori della cultura e del turismo”, dichiara il ministro Dario Franceschini. “Appena la pandemia terminerà, ci sarà una ripartenza dei consumi culturali molto forte”

La pandemia da Covid19 colpisce duramente le aziende culturali: oltre il 70% stima perdite del 40% del proprio bilancio e il 13% addirittura superiori al 60%. Solo il 22% immagina un futuro ritorno alla normalità, mentre il 50% prospetta una riduzione delle proprie attività. Ben il 73% teme taglio ai fondi. A lanciare l’allarme, il 16/o Rapporto Annuale Federculture Impresa Cultura, sottotitolato “Dal tempo della cura a quello del rilancio”.
Una crisi partita circa vent’anni fa, i dati di Federculture
Il Rapporto spiega anche come il settore non se la passasse bene già da tanti anni. A partire dal miliardo di risorse pubbliche in meno alla cultura negli ultimi vent’anni. E sulla fruizione: dopo un decennio di piena crescita, a partire dal 2010 la partecipazione culturale degli italiani ha visto un forte calo per cinema (- 6,1% negli ultimi dieci anni), teatro (-8,8%), musica classica e leggera (-4,9% e -4,7%). Fanno eccezione i musei, superstar in crescita del 21,5% in vent’anni e del 7% dal 2010, così come siti archeologici e monumenti con +36,8% tra 2001 e 2019 e +19,7% negli ultimi dieci anni.
Nove miliardi di risorse ai settori della cultura e del turismo
“Per fronteggiare l’emergenza, quest’anno siamo arrivati a 9 miliardi di risorse ai settori della cultura e del turismo”, dichiara il ministro Dario Franceschini. ”Tutti i decisori politici, anche quelli più lontani, hanno capito quanto in Italia sia importante l’investimento in cultura. Sono convinto – aggiunge – che tutte le crisi possano offrire opportunità. Adesso dobbiamo aiutare tutte le imprese e i lavoratori del settore ad attraversare questo deserto. Ma appena la pandemia terminerà, ci sarà una ripartenza dei consumi culturali molto forte. La gente avrà voglia di vivere la bellezza, di consumare cultura, di venire a vedere l’Italia”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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