Morto John Le Carré, il maestro britannico dello spionaggio: le sue opere più importanti
E’ morto John Le Carré, il maestro britannico dei romanzi di spionaggio. Il suo George Smiley è uno degli agenti segreti più amati dai lettori di tutto il mondo, nasce nel 1961 con il primo romanzo “Chiamata per il morto”.

E’ morto John Le Carré, il maestro britannico dei romanzi di spionaggio. “E’ con grande tristezza – dichiara il suo agente Jonny Geller – che devo annunciare che David Cornwell, noto al mondo come John Le Carrè, è morto sabato 12 dicembre 2020 ,dopo una breve malattia (non legata al Covid-19), in Cornovaglia. Aveva 89 anni. I nostri pensieri vanno ai suoi quattro figli, alle loro famiglie e alla sua cara moglie Jane“.
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George Smiley e James Bond, personaggi agli antipodi
Quasi tutti i romanzi di Le Carré appartengono ai filoni dello spionaggio e del thriller, con una particolare attenzione ai blocchi contrapposti durante la Guerra fredda. Opere che vogliono essere una risposta critica e ragionata al sensazionalismo dell’immortale personaggio di James Bond. I suoi protagonisti, infatti, sono tridimensionali e l’interazione con il mondo che li circonda è complessivamente più realistica e meno “glamour”. George Smiley, uno degli agenti segreti più amati dai lettori di tutto il mondo, nasce nel 1961 con il primo romanzo “Chiamata per il morto”.
La consacrazione definitiva arriva nel 1963 con la pubblicazione de La spia che venne dal freddo
La consacrazione definitiva arriva nel 1963 con la pubblicazione de La spia che venne dal freddo. Nei romanzi di Le Carré spesso risalta la fallibilità dei sistemi di spionaggio occidentali, con la considerazione implicita che Unione Sovietica e NATO sono sostanzialmente i due lati della stessa moneta. I romanzi successivi, in quello che si potrebbe definire il ciclo di Smiley, La talpa, L’onorevole scolaro, Tutti gli uomini di Smiley, consacrano Le Carré come uno dei massimi esponenti della narrativa di spionaggio.
L’eccezione “romantica”
Una notevole eccezione a questo filone è la sua opera “Un ingenuo e sentimentale amante”, nel quale John Le Carrè fa trasparire alcuni elementi autobiografici, poiché il rapporto tra i protagonisti James e Susan Kennaway, è ispirato al primo matrimonio di Le Carré.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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