Spia e lascia spiare – Guida alle migliori serie spy
Last Updated on 18/02/2022
Travestimenti, inseguimenti, giochi psicologici: il genere spy è ricco di emozioni, avvincente e offre bei colpi di scena. Sono ottimi ingredienti per il cinema, ma anche per la TV. Vediamo quali sono le migliori serie di spionaggio: Homeland, The Americans, The Looming Tower e The Spy…

Se si pensa alle spy story, il primo nome a venire alla mente è Bond. James Bond. Se l’agente al servizio di Sua Maestà è la spia più famosa del cinema, quella del piccolo schermo è senza dubbio Jack Bauer. Protagonista di 24, l’agente Bauer (Kiefer Sutherland) è un eroe dai modi sbrigativi che sventa attacchi terroristici di ogni genere, da minacce nucleari a attacchi batteriologici. In Homeland, invece, l’eroina è donna.
Claire Danes interpreta Carrie Mathison, un’agente che lotta per la sicurezza degli USA ma anche contro una malattia mentale che a volte le offusca la mente. Di tutt’altro schieramento sono invece i coniugi Jennings (Keri Russell e Metthew Rhys) protagonisti di The Americans. Sono infatti due spie russe sotto copertura che, durante la guerra fredda, si destreggiano tra matrimonio, figli, e missioni per conto dell’Unione Sovietica.
The Looming Tower e The Spy
Tratta dall’omonimo saggio del giornalista Lawrence Wright, The Looming Tower ricostruisce i fatti che hanno portato all’attacco dell’11 settembre. Partendo dalle prime indagini su Al-Qaeda, la serie si concentra sul rapporto tra FBI e CIA, e sugli errori di che hanno condotto a una tragedia forse evitabile. Se volete vedere Sascha Baron Cohen in una veste diversa dai suoi soliti personaggi comici, vi consigliamo la serie The Spy. Ideata dallo stesso autore di Homeland, la miniserie racconta la storia vera di Eli Cohen, spia del Mossad che negli anni 60 riuscì a infiltrarsi nei più alti ranghi del governo siriano, sottraendo informazioni importantissime.

Miniserie tratte da romanzi di John le Carrè, The night manager e Little Drummer Girl
Tra i più grandi autori di romanzi di spionaggio di sempre, John le Carrè è stato anche tra i più “saccheggiati” per il grande schermo. Per la TV, invece, sono solo due le serie che portano la sua firma, The night manager e Little Drummer Girl. Dirette da due grandi registi, rispettivamente Susanne Bier e Park Chan-Wook, entrambe le miniserie narrano le vicende di due persone normalissime (un portiere d’albergo e un’attrice fallita) che per una serie di coincidenze si ritrovano a vestire i panni delle spie. Grazie alla tensione e i meccanismi perfetti tipici dei racconti di le Carrè, alle regie attente e agli ottimi cast queste due miniserie sono davvero da non perdere.
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Mio padre è Andrej Tarkovskij, mia madre è Sarah Connor. Onnivora di cinema, ho imparato a memoria IMDB. Vorrei vivere dentro “L’Eglise d’Auvers-sur-Oise” di Van Gogh, essere fotografata da Diane Arbus e scolpita da Canova. Vorrei che Hemingway scrivesse di me, che Hendrix mi dedicasse una canzone e che Renzo Piano mi intitolasse un grattacielo. Per quest’ultimo sono ancora in tempo.