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Teatro Marcello ieri e oggi, tra storia e bellezza

Il teatro di Marcello venne eretto nel Campo Marzio, nel luogo che la tradizione aveva consacrato alle rappresentazioni sceniche. A iniziare il progetto fu Giulio Cesare, ma fu Augusto a riprenderlo, quindi probabilmente completato nel 17 a. C…

Il teatro di Marcello, piccola meraviglia della Roma Antica, fu innalzato per volere di Augusto nella zona meridionale del Campo Marzio tra il fiume Tevere e il Campidoglio. Proprio nel luogo che la tradizione aveva consacrato alle rappresentazioni sceniche, dove dal 179 a. C. si trovava il theatrum et proscenium ad Apollinis. Si tratta di un interessante documento architettonico del periodo di transizione verso il classicismo della tarda età augustea.

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Le origini del teatro

Ad avviare il progetto fu Giulio Cesare, demolendo gli edifici esistenti. Augusto lo riprese, decidendo di ampliare la superficie. Probabilmente completato già nel 17 a. C, il Teatro di Marcello fu dedicato nel 13 o 11 a.C. alla memoria di Marcello, nipote dell’imperatore. Restaurato da Vespasiano e da Alessandro Severo, ancora in funzione nel IV secolo, successivamente i Pierleoni e i Fabi lo tramutarono in fortezza. Nel ‘500, Baldassarre Peruzzi eresse il palazzo tuttora esistente per conto dei Savelli, acquistato due secoli dopo dagli Orsini. Il Comune di Roma acquisì la sua parte inferiore, corrispondente alle strutture romane, negli anni Trenta.

La struttura, interna ed esterna

Il Teatro di Marcello era una grandiosa costruzione dal diametro di 130 m. La cavea semicircolare era su sostruzioni in blocchi di tufo, in opera reticolata e in laterizio, sulla quale si appoggiavano le gradinate in marmo bianco. All’esterno era invece caratterizzato da una facciata in travertino a triplice ordine di cui si conservano i due inferiori ad arcate su pilastri con semicolonne doriche e ioniche. Le chiavi d’arco dei piani inferiori, inoltre, erano decorate da maschere teatrali colossali in marmo, relative a tragedia, commedia e dramma satiresco.

La scena, decorata da colonne e statue di marmi bianchi e colorati, era fiancheggiata dalle due aule o parasceni a triplice navata e completata alle spalle da una grande abside eretta contro le eventuali inondazioni del Tevere. 36 vasi bronzei facilitavano l’acustica. Il teatro era coperto da un velario, e aveva una capienza calcolata in 15.000 posti, 20.000 in caso di necessità.

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