La villa del Priorato di Malta e il buco della serratura con vista sul Cupolone
La villa del Priorato di Malta, o Villa Magistrale, è un complesso di edifici con giardino situato sull’Aventino, a Roma. Qui, dal buco della serratura del suo portone, potrete ammirare una splendida prospettiva della Cupola di San Pietro, che appare lungo il viale dei Giardini dell’ Ordine.

La villa del Priorato di Malta, o Villa Magistrale, è un complesso di edifici con giardino situato a Roma, sull’Aventino. Sede storica del Gran priorato di Roma dei cavalieri di Malta, oggi Sovrano militare ordine di Malta, è sede istituzionale dell’Ordine e del suo Gran Maestro. Ospita l’ambasciata presso lo Stato italiano dell’Ordine, e gode del diritto di extraterritorialità dal 1869. Qui, dal buco della serratura del suo portone, potrete ammirare una splendida prospettiva della Cupola di San Pietro.
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La storia dell’edificio
Il sito, importante luogo strategico fino a tutto il Medioevo, già nel X secolo era occupato da un monastero benedettino fortificato. Passò poi nelle mani dei templari e, dopo la loro soppressione nel 1312, ai cavalieri ospitalieri che vi stabilirono il loro priorato. Il luogo molto probabilmente vide la nascita di Alberico di Roma, il figlio di Marozia alla famiglia della quale apparteneva il sito, e capostipite dei futuri conti di Tuscolo consanguinei dei Crescenzi. Restauri radicali furono operati da priori dal XV al XVII secolo.
Il buco della serratura
Se la porta della villa è chiusa, potrete godere di una delle “piccole” attrazioni più conosciute di Roma. Dal buco della serratura potrete ammirare una splendida prospettiva della Cupola di San Pietro, che appare lungo il viale dei Giardini dell’ Ordine. La sua insolita prospettiva è godibile sia di giorno che di notte, e rende la vista della Cupola particolare ed emozionante.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.