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Festa della donna: la storia, le curiosità e la mimosa

Last Updated on 08/03/2021

La Festa della donna, anche conosciuta come Giornata internazionale dei diritti della donna, fissata per l’8 marzo di ogni anno, si propone di ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state vittime. Questa festa, nata negli Stati Uniti nel 1909, arrivò in Italia nel 1922...

La Festa della donna, anche conosciuta come Giornata internazionale dei diritti della donna, fissata per l’8 marzo di ogni anno, si propone di ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state vittime. La festa, nata negli Stati Uniti d’America nel 1909, arrivò in Italia nel 1922.

Le origini dell’appuntamento

Il VII Congresso della II Internazionale socialista si tenne a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907 e vi parteciparono 884 delegati di 25 nazioni. In quella sede si trattarono anche la questione femminile e la rivendicazione del voto alle donne. Su quest’ultimo argomento il Congresso votò una risoluzione nella quale si impegnavano i partiti socialisti a lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne.

Il ruolo cruciale delle donne socialiste

Due giorni dopo, dal 26 al 27 agosto, si tenne la Conferenza internazionale delle donne socialiste, alla presenza di 58 delegate di 13 paesi. Qui si decise la creazione di un Ufficio di informazione delle donne socialiste. Clara Zetkin fu eletta segretaria e la rivista da lei redatta, Die Gleichheit (L’uguaglianza), divenne l’organo dell’Internazionale delle donne socialiste.

Il primo Woman’s Day

Negli Stati Uniti, la socialista Corinne Brown presiedette, il 3 maggio 1908, causa l’assenza dell’oratore ufficiale designato, la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater. Quella conferenza fu chiamata «Woman’s Day», il giorno della donna. Si discusse dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro. Nonché delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne.

Lo sciopero delle camiciaie di New York

Alla fine dell’anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 all’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. Per questo gli Stati Uniti celebrarono, il 23 febbraio 1909, la prima e ufficiale giornata della donna. Verso la fine dell’anno, il 22 novembre, a New York incominciò un grande sciopero di ventimila camiciaie, che durò fino al 15 febbraio 1910. La successiva domenica 27 febbraio, alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora il Woman’s.

La prima Giornata internazionale della donna in Italia

In Italia si tenne per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo. Nel settembre del 1944, si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, che volle celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera. Nel frattempo a Londra si approvò una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Poi inviata all’ONU. Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 si celebrò in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce tra febbraio e marzo. L’idea fu di Teresa Noce, di Rita Montagnana e di Teresa Mattei.

Nel 1972 in piazza c’era anche Jane Fonda

L’8 marzo 1972 la giornata della donna a Roma si tenne in piazza Campo de’ Fiori: vi partecipò anche l’attrice statunitense Jane Fonda, che pronunciò un breve discorso di adesione, mentre un folto reparto di polizia era schierato intorno alla piazza nella quale poche decine di donne manifestavano con cartelli chiedendo la legalizzazione dell’aborto e la liberazione omosessuale.

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