Il film del 1961 – Colazione da Tiffany compie 60 anni: le differenze col libro
Last Updated on 07/05/2021
Colazione da Tiffany è un film del 1961 diretto da Blake Edwards, con Audrey Hepburn e George Peppard, tratto dall’omonimo romanzo del 1958 di Truman Capote. La sceneggiatura del film, che ha ottenuto cinque candidature agli Oscar e ne ha vinti due, segue poco però il romanzo. Vediamone le differenze principali...

Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany’s) è un film del 1961 diretto da Blake Edwards, con Audrey Hepburn e George Peppard, tratto dall’omonimo romanzo del 1958 di Truman Capote. La sceneggiatura del film, che ha ottenuto cinque candidature agli Oscar e ne ha vinti due, segue poco però il romanzo di Capote. Vediamone le differenze principali.
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La trama del film
Holly è una ragazza che vive a New York: provinciale ma al contempo sofisticata. Attorno a lei una variegata cerchia di persone, tra cui artisti, ricchi e malviventi. Vive da sola in un piccolo appartamento sulla Quinta Strada: a farle compagnia solo un gatto chiamato “Gatto”. La sua grande passione è il negozio di Tiffany. Paul, invece, è un giovane scrittore, protetto da un’amante facoltosa e più anziana di lui. L’incontro casuale tra i due protagonisti porterà a un’amicizia fatta di interessi reciproci e di segreti.
Capote voleva Marilyn Monroe nel ruolo di Holly Golightly
Truman Capote, una volta venduti i diritti del libro (pubblicato tre anni prima dell’uscita del film), alla Paramount Pictures, avrebbe preferito Marilyn Monroe nel ruolo di Holly Golightly. Quando la Hepburn venne scelta nel cast, Capote accusò la Paramount di aver fatto il doppio gioco. Ovviamente, col senno di poi, la scelta della Hepburn fu vincente.
Le differenze tra libro e film
Il personaggio di Liz, per esempio, fu completamente inventato, mentre venne omesso il personaggio di Joe Bell. L’ambientazione venne spostata dagli anni Quaranta ai Sessanta. L’allusione alla bisessualità di Holly, elemento fondamentale del libro, nel film viene rimossa. Il personaggio della modella Mag Wildwood, che verso metà del libro si trasferisce nell’appartamento di Holly, nel film fa una piccola comparsata durante un party.
Allo stesso modo è reso meno evidente il rapporto di Holly con gli uomini che frequenta, che Capote in un’intervista del 1968 definisce (relativamente al personaggio originale del libro) più simile a quello di una versione americana della nipponica geisha (“these girls are the authentic American geishas”), che non a quello di una tradizionale escort a chiamata (“callgirl”).
Il drastico cambiamento del finale
Uno dei cambiamenti più radicali riguardò il finale. Il libro, infatti, non ha un lieto fine: il bacio che si vede alla fine del film, che fa presagire una romantica vita di Holly e Paul insieme, non c’è. Holly, di fatto, prende quell’aereo per il Sud America. Nell’incipit del romanzo, infatti, vi è Paul, a parecchi anni di distanza, che si chiede dove sia finita Holly e se mai la rivedrà.
Curiosità sulle riprese e sugli incassi
La gioielleria Tiffany & Co. aprì di domenica per la prima volta nella sua storia, per permettere le riprese del film la mattina del 2 ottobre 1960. Le riprese, vennero effettuate a New York per le scene esterne, mentre quelle interne furono girate ai Paramount Studios di Los Angeles e terminarono il 3 febbraio 1961. Il film uscì il 5 ottobre 1961 negli Usa e incassò oltre 8 milioni di dollari, a fronte di un budget di 2,5 milioni.
Audrey Hepburn odiava i biscotti al burro danesi, dolcetti che il suo personaggio mangia a colazione, il che rese le riprese della scena iniziale piuttosto ardue per lei.
Una colonna sonora da Oscar
La colonna sonora di Colazione da Tiffany, vincitrice dell’Oscar alla migliore colonna sonora nel 1962, venne interamente composta e selezionata da Henry Mancini, celeberrimo compositore vincitore di quattro premi Oscar. Anche la canzone Moon River, composta da Mancini (musica) e Johnny Mercer (testo), vinse un Oscar, quello per la migliore canzone.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.