“Niente è per caso”, l’intervista a Valentina Rimauro
Valentina Rimauro è un’artista che con la delicatezza di una farfalla e la forza di un bisonte è capace di spaziare dalla pittura alla performance art. Questa talentuosa artista di origini toscane ha esposto in molte gallerie e si è esibita in teatri e fiere

Valentina Rimauro è un’artista che con la delicatezza di una farfalla e la forza di un bisonte è capace di spaziare dalla pittura alla performance art. Questa talentuosa artista di origini toscane ha esposto in molte gallerie e si è esibita in teatri e fiere. Diverse sue opere sono presenti in prestigiose collezioni private italiane. Ed è “ambasciatrice” di Be**pArt, la più grande mostra d’arte collettiva al mondo ideata dall’Atelier Montez di Giò Montez. Con tanta curiosità Uozzart.com ha deciso di incontrarla per un’intervista. Ecco cosa ci ha raccontato.
Puoi scattare un’istantanea dello stato dell’arte italiana?
Potessi fare una foto istantanea dello stato dell’arte italiana emergerebbe una piccola luce sovrastata da un’incombente ombra molto scura. L’arte è ingabbiata come ingabbiata è la ragione degli esseri umani. Ma la luce, seppur piccola che sia, è così forte nella sua immaterialità che filtra l’oscuro. Pulsa in attesa.
Quanto la pandemia ha cambiato l’arte contemporanea? Con il Covid abbiamo imparato a fruire l’arte in maniera diversa. Qual è, dunque, il futuro dell’arte secondo il tuo punto di vista?
Questa Pandemia ha cambiato e vuole cambiare tanto l’Arte contemporanea. Ma l’Arte è come l’Essere Umano, necessita di restare vivo, di restare legato alla materia. L’Arte non può diventare un mero virtuosismo virtuale, il vero Essere Umano non può vivere senza contatto. Nel futuro vi è l’impegno di scaldare la fiamma viva di un’Arte che puoi toccare e vedere. Non solo vedere attraverso ad uno schermo.

Materiale vs. Immateriale. Le nuove tecnologie Bitcoin, Blockchain, realtà aumentata. Stiamo andando in questa direzione. Cosa ci stiamo perdendo? E cosa stiamo guadagnando?
Stiamo perdendo la presenza dell’Essere Umano Dentro al Mondo, stiamo perdendo l’Esperienza di aver di fronte a noi qualcosa di vivo che un altro Essere Umano ha creato per se stesso e per noi, stiamo perdendo la nostra vera essenza, il contatto con la materia. Guadagniamo un mondo freddo, ultra tecnologico. Guadagniamo un qualcosa che in realtà nella Realtà non c’è.
Valentina Rimauro, quanto incide il mercato sulla creazione di un’opera?
Il mercato incide sulla creazione di un’opera quando un’opera viene fatta per nutrire i bisogni della richiesta. Molto incide quindi il mercato nell’epoca attuale. É comunque esistente una fascia di artisti che crea opere con motivi più intrinsechi e molto spesso questa fetta di artisti è isolata dal mercato attuale. Per tali creatori il mercato non incide, ma appare più come un oppressore alla facilitazione della libera espressione.
Cos’è l’arte per te? Puoi darci la tua personale definizione?
Ho sempre detto in maniera molto semplice e naturale che per me l’Arte è Vita.
Artista, Creatore per me è colui che aspira durante la creazione ad una comprensione sempre più maggiore di consapevolezze, di memorie, di stadi evolutivi. Colui che plasma attraverso il lavoro e lo sporcarsi le mani, momenti di saggezza. L’Arte è per me qualcosa che avevo innato dentro, ma che coltivo durante il mio vivere.

Nel 2021 che significato ha per te la parola artista?
Artista nel 2021 è per me il continuare ad Essere se stessi, dire la propria idea, Manifestarsi al Mondo.
Artista, come l’Artista di tutti i tempi, ha il compito di scuotere le menti e di soffiare sugli infiniti veli che lo avvolgono. Interpretare, farsi portavoce, soprattutto in momenti difficili come l’attuale.
Molto spesso lavori alle tue opere con un mix di tecniche. Raccontaci come nasce una tua opera.
Una mia opera nasce da un richiamo interno, il quale arricchisce la predisposizione naturale di imprimere su di un qualcosa di materiale e viscerale, stati d’animo, pensieri, parole, vibrazioni, labbra, pelli, atmosfere, sfumature, richiami, attimi, nutrimenti, evasioni, emozioni, incandescenze, Anima.Un riflesso di luce. Un Dirmi e Dire.
Sentimenti, sensazioni pensieri che, all’interno delle tue opere diventano colori e forme. C’è un qualcosa che lega tutti i tuoi lavori?
I miei lavori sono legati ad un filo. Il mio filo che dall’universo porto con me prima di nascere, che porto con me quando ho fatto e faccio il mio ingresso al mondo, che porto con me senza conoscerne la direzione, ma sentendone la Fiducia. L’Amore è il conduttore.

A cosa stai lavorando ora? Dove ti sta spingendo la tua ricerca artistica?
Dalle labbra alle parole. Molto spesso, senza rendermene conto, mi ritrovo a lasciar fluire fiumi di parole che hanno un senso, ma nel momento in cui poggiano sulla carta, perdono di significato comprensibile, per perdersi nell’ordine di un caos primordiale e veritiero. Parole come passaggio ad un’altra dimensione.
Progetti (artistici e non) di Valentina Rimauro per il prossimo futuro?
Il mio Progetto (artistico e non) è quello di non perdere mai la speranza che alla fine il bene trionfa sempre. E l’Arte è di grande aiuto in questa Missione.
Vuoi fare dei saluti e/o dei ringraziamenti?
Ringrazio tutti. I vivi ed i morti. Ringrazio chi mi ha sempre supportato nella scelta di inseguire la mia passione, ma anche chi mi ha messo i bastoni fra le ruote. Tutto serve in questa vita. Ringrazio Gio Montez che mi ha dato modo di baciare artisticamente l’umanità con il suo Progetto Be**pArt, a voi Giorgio Silvestrelli e Marcella Magaletti per questo delicato invito alla riflessione. Ringrazio i miei dubbi.
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Giorgio Silvestrelli nasce ad Ancona in un caldo giovedì di giugno all’inizio degli anni ’80.
Consegue una Laura Magistrale in Scienze della Comunicazione presso la facoltà di Macerata. Dal 1992 inizia ad appassionarsi ai Graffiti e Aerosol Art. Freelance nel mondo della comunicazione, copywriter, appassionato di arte contemporanea e profondo conoscitore della street art, legge e colleziona fumetti sin dalla più tenera età, ama il cinema e i videogames. S’interessa di art toys, molto più che semplici giocattoli. Parla correntemente inglese e ascolta principalmente black music.