Intervista a Fiorentina De Biasi, la poetessa visiva del contemporaneo
Last Updated on 18/01/2022
Sempre alla ricerca di una nuova “visione”, Fiorentina De Biasi è un’artista italiana contemporanea di chiara fama ed i suoi lavori sono presenti in alcune collezioni permanenti negli Stati Uniti. Da molti anni residente a New York, con i suoi photo collage è capace di raccontare una realtà sospesa tra il concreto e il poetico. L’intervista, in italiano e in inglese, a Uozzart.

Fiorentina De Biasi è un’artista italiana contemporanea di chiara fama ed i suoi lavori sono presenti in alcune collezioni permanenti negli Stati Uniti. Da molti anni residente a New York, con i suoi photo collage è capace di raccontare una realtà sospesa tra il concreto e il poetico. Perennemente alla ricerca di una nuova “Visione”, una delle “ambasciatrici” di Be**pArt, la più grande mostra d’arte collettiva al mondo ideata dall’Atelier Montez di Giò Montez, la De Biasi si è voluta raccontare a Uozzart…
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Fiorentina De Biasi, da fotografa e artista di photocollage, ti andrebbe di scattare un’istantanea sullo stato attuale dell’arte?
Lo stato dell’arte oscilla tra il movimento BLM [Black Lives Matter N.d.R.], l’arte digitale/NFT e il mercato globale. New York è immersa totalmente in un vortice travolgente e gigantesco fatto di pixel composti da arte urbana e digitale. In effetti, lo stato dell’arte cambia proprio in questo preciso momento storico. Ci troviamo infatti di fronte ad un nuovo cambiamento politico globale. Se guardiamo indietro, nel passato della storia dell’arte, ritroviamo continuamente questi momenti.
Secondo te, questa pandemia globale in cui siamo ancora, purtroppo, immersi come sta cambiando l’arte contemporanea? Il COVID ci ha insegnato a relazionarci con l’arte in maniera nuova, per certi versi diversa da quella eravamo abituati. Qual è, dunque il futuro dell’arte?
La pandemia a New York ha restituito la strada all’Arte e alla protesta. Diciamo che c’è stato un fantastico momento di cambiamento. Gli artisti erano tutti in giro per la città a dipingere. Io mi trovavo a Soho, con il lavoro My Tupac, ed ero dentro una grande comunità di artisti locali. Il futuro dell’arte per me è sempre “The Vision” (la Visione). Il potere di “Vedere”.

Che significato ha per te la parola Arte oggi?
L’arte per me è “The state of Mind” (lo stato mentale per eccellenza N.d.R.). Un modo d’essere e di vivere. E’ la Vita.
Tu vivi in una città iconica come New York, un luogo per certi versi magico. Quanto c’è di questa città (e/o della cultura americana) all’interno dei tuoi photocollage?
New York City è la mia Musa. I miei collage fotografici sono incentrati sulle città e New York è quella che mi ispira maggiormente. Colleziono memorie urbane, segni e simboli. In una parola, mitografia.
Viviamo in un’epoca dove le immagini la fanno da padrone. A tuo modo di vedere, che valore ha oggi la fotografia? Cosa cerchi in tuo scatto? E nelle foto degli altri?
Non mi considero una fotografa professionista. Mi vedo più come un poeta visivo. Colgo in uno sguardo “il respiro della Città”. New York è, per me, una giungla organica e di cemento.
Fiorentina De Biasi, as a photographer and photo collage artist, would you like to take a snapshot of the current state of the Art?
The state of art is fluctuating between the BLM movement , the digital art/NFT, to the global market. NYC it’s immerse in an overwhelming, gigantic, pixels of urban and digital art. In fact the state of art change by the history of “The right now “,at the moment of the global political switch. If we look back , in the past art history, we always had those moments.
In your opinion, how is contemporary art changing in this global pandemic in which we are unfortunately still immersed? COVID taught us to relate to Art in a new way, in some ways different from what we were used to. In Your opinion what is the future of Art?
The pandemia in NYC , gave back the street to the art and protest. That was a terrific moment of change, artist were all over around the city painting. I was in SOHO with My Tupac work, among a great community of local artist. The future of art for me it’s always “The Vision”. .The power to “See”
What does the word “Art” mean for You nowadays?
Art for me is “The state of Mind”. Life.

You live in an iconic city: New York. A place that is in some ways magical. How much of this city (and/or American culture) is there in your photo collage artworks?
NYC is my Muse. My photo collage it’s all about the city’s, and NYC inspire me the most. I collect urban memory’s , sign and symbol. Mytography.
We live in an age where images are everything and everywhere. In your opinion, what is the value of photography today? What are you looking for in your shot? And in the photos of others?
I don’t consider my self a photographer. I’m more a visual poet. I catch in a glance “the breathing sound of the city”. NYC for me its an organic , concrete jungle.

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Giorgio Silvestrelli nasce ad Ancona in un caldo giovedì di giugno all’inizio degli anni ’80.
Consegue una Laura Magistrale in Scienze della Comunicazione presso la facoltà di Macerata. Dal 1992 inizia ad appassionarsi ai Graffiti e Aerosol Art. Freelance nel mondo della comunicazione, copywriter, appassionato di arte contemporanea e profondo conoscitore della street art, legge e colleziona fumetti sin dalla più tenera età, ama il cinema e i videogames. S’interessa di art toys, molto più che semplici giocattoli. Parla correntemente inglese e ascolta principalmente black music.