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Sette spose per sette fratelli, al Brancaccio si torna a sognare

In scena al Teatro Brancaccio di Roma, sino al 6 febbraio, Sette spose per sette fratelli, il musical tratto dall’omonimo film prodotto da MGM e diretto da Stanley Donen. Un cast di 22 interpreti, con protagonisti Diana Del Bufalo e Baz, e con l’orchestra dal vivo con la direzione musicale di Peppe Vessicchio…

In scena al Teatro Brancaccio di Roma, sino al 6 febbraio 2022, Settespose per sette fratelli, il musical tratto dall’omonimo film prodotto da MGM e diretto da Stanley Donen. La nuova edizione, prodotta da FDF Entertainment, con la compagnia Roma City Musical e con regia e coreografie di Luciano Cannito, si ispira al celebre film di Hollywood, ma con uno sguardo al mondo ironico e iconico dei western di Quentin Tarantino. Un cast di 22 interpreti, con protagonisti Diana Del Bufalo e Baz, e con l’orchestra dal vivo con la direzione musicale di Peppe Vessicchio.

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La trama del musical

Siamo nell’Oregon del 1850, in una fattoria tra le montagne vivono i sette fratelli Pontipee: Adamo, Beniamino, Caleb, Daniele, Efraim, Filidoro e Gedeone. Adamo il fratello maggiore, si rende conto che è arrivata l’ora di trovare una moglie che si occupi della casa e della cucina. In città conosce Milly, la cameriera della locanda del villaggio. Tra i due scocca il colpo di fulmine, si sposano e partono per la fattoria. Arrivati a casa Pontipee, Milly scopre che dovrà prendersi cura non solo del marito, ma anche dei suoi fratelli, sei rozzi montanari rissosi e refrattari all’igiene personale e alle buone maniere. Dopo una certa fatica iniziale, Milly comincia a mettere in riga i sei ragazzi e vedendoli migliorare grazie alle sue cure, comincia segretamente a progettare di unire i sei cognati con le sue amiche del paese.

Diana Del Bufalo talentuosa “regina” e le coreografie di Luciano Cannito

Lo spettacolo, della durata di circa 2 ore, scorre piacevolmente e concede attimi di svago e (finalmente) di leggerezza. Per una serata ci si scorda dell’attuale emergenza sanitaria e ci si ritrova a sorridere e a sognare come non si faceva da un po’. A spiccare, nell’interessante messinscena, le ottime coreografie di Luciano Cannito, alcune di queste davvero impressionanti, come quella del ballo in città, con circa venti personaggi sul palco. E poi, ovviamente, come non parlare del grande talento, per recitazione, canto e, perché no?, anche ballo, di Diana Del Bufalo: ormai non sorprendono più, ma è sempre un gran piacere imbattersi nelle sue straordinarie capacità, apparentemente così naturali.

Le scenografie, i costumi e l’orchestra diretta da Peppe Vessicchio

Buono il resto del cast, che dimostra quell’abile versatilità richiesta per un musical a tutto tondo come questo. Anche tutto ciò che compare su quel palco non ha nulla da invidiare alle grandi produzioni internazionali, grazie all’impianto scenografico di Italo Grassi e ai costumi di Silvia Aymonino. Punta di diamante: la presenza dell’orchestra dal vivo diretta da Peppe Vessicchio. Insomma, un raggio di luce e una carezza per l’anima in un periodo buio e duro come quello attuale.

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