Il dipinto del 1929 – Il grande masturbatore di Salvador Dalí, summa delle ossessioni dell’artista
Last Updated on 29/09/2022
Era il 1929 quando Salvador Dalí eseguì Il grande masturbatore. Il dipinto, oggi conservato per volere stesso dell’artista al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, fa parte di una serie di pezzi fondati su “destabilizzanti deformazioni onirico-paranoiche”…

Era il 1929 quando Salvador Dalí eseguì Il grande masturbatore. Il dipinto, oggi conservato per volere stesso dell’artista al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, fa parte di una serie di pezzi fondati su “destabilizzanti deformazioni onirico-paranoiche”. Inoltre fu fra i dipinti esposti alla mostra surrealista di Parigi del 1938.
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Analisi del quadro
Caratterizzato da una complessa iconografia barocca, questo dipinto è anticipatore dell’interesse da parte di Dalí per le “strutture molli”. Proprio come i famosi orologi de La persistenza della memoria. Inoltre racchiude alcuni elementi ricorrenti nella sua produzione e rappresenta una interessante summa delle sue principali ossessioni: le conchiglie, i sassi, la cavalletta, il simbolo fallico, riproposto sia nel pistillo della calla che nella lingua eretta del leone, la fellatio. Ma qui compare anche Gala, sua musa e amante, che dopo averlo conosciuto scelse di rimanergli accanto per sempre.
La genesi dell’opera
L’artista dipinse il quadro a fine estate, dopo aver trascorso alcuni giorni nella tenuta di Dalì presso Cadaqués, nel sud della Spagna, con alcuni amici e con Gala Éluard, quando ancora era moglie del poeta Paul Éluard, tra i maggiori esponenti del movimento surrealista. Tra loro scattò subito un irresistibile colpo di fulmine, tanto che questa decise di far ripartire il marito da solo per Parigi.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.