La Via Ferrata, la poesia di Giovanni Pascoli alla prima prova della Maturità 2022
Last Updated on 22/06/2022
Il testo e l’analisi della poesia di Giovanni Pascoli La via ferrata, tratta dalla raccolta poetica Myricae, scelta come traccia per la prima prova dell’esame di maturità 2022

Giovanni Pascoli è uno degli autori scelti per l’analisi del testo della prima prova dell’esame di Maturità 2022: il madrigale La Via Ferrata è tratto dalla raccolta poetica Myricae, prima raccolta di poesie del poeta di San Mauro di Romagna.
Il testo de La via ferrata di Giovanni Pascoli
Tra gli argini su cui mucche tranquillamente
pascono, bruna si difila
la via ferrata che lontano brilla;
e nel cielo di perla dritti, uguali,
con loro trama delle aeree fila
digradano in fuggente ordine i pali.
Qual di gemiti e d’ululi rombando
cresce e dilegua femminil lamento?
I fili di metallo a quando a quando
squillano, immensa arpa sonora, al vento.
Analisi della poesia La via ferrata
La poesia fu pubblicata in varie versioni, inizialmente nella plaquette per le nozze Ferrari-Gini, nel settembre 1886, successivamente su Il Resto del Carlino di Bologna, poi sulla Farfalla di Torino e nel maggio 1887 sulla rivista torinese “La Letteratura”. Il testo è “un madrigale di endecasillabi formato da due terzine unite dalle rime centrali e da una quartina a rima alternata: lo schema è ABA, CBC, DEDE. La quasi sovrapponibilità tra le rime A e B, che si differenziano solo per il raddoppiamento della L, è funzionale al rilievo della rima in tmesi (tranquilla- / mente)”.
La spiegazione del madrigale
La poesia parte con la descrizione di un paesaggio campestre dominato dalla figura di mucche al pascolo, spettatrici indifferenti del passaggio del treno evocato dall’immagine della via ferrata che si estende in linea retta. Nella seconda terzina compare un’altra moderna invenzione, il telegrafo: i pali utilizzati per la comunicazione si stagliano nel cielo grigio con l’insieme dei loro fili sospesi e digradano a mano a mano che si allontanano dalla vista. La quartina si arricchisce di immagini sonore: i rumori del treno, che sopraggiunge e si allontana, si trasformano in un “femminil lamento”. Mentre i sottili suoni prodotti dai fili del telegrafo mossi dal vento diventano melodia di “un’arpa sonora”.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.