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Fiume sacro, la recensione del libro di Gianluigi Bruni

“Fiume sacro”, Rubbettino editore, è il secondo romanzo dello sceneggiatore romano Gianluigi Bruni. Un’avventura controcorrente, a bordo di una barca malandata su per quel fiume lussureggiante e putrido, dall’aspetto talvolta amichevole, spesso feroce…

“Fiume sacro”, Rubbettino editore, è il secondo romanzo dello sceneggiatore romano Gianluigi Bruni.

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La trama del libro

“Andavamo, irretiti dal nostro stesso andare, nessuno chiedeva più quando saremmo arrivati”

Il “Chico Mendes” è un postaccio, alla periferia estrema della città. Il luogo dove si incrociano i destini di esistenze a perdere. Vi si ritrovano una ex detective sfregiata che consuma le sue giornate fra una bevuta e l’altra; una transessuale tenera e sgomenta con il fisico di un lottatore; una femme fatale bipolare ossessionata da un terribile, misterioso pericolo; due strozzini ebefrenici tanto stupidi quanto crudeli.

Manca lui, il francese, il visionario pazzo che ha rubato un mucchio di soldi per costruire da qualche parte lungo il fiume una comune di reietti: a fondamento, nella sua follia, di un’umanità rigenerata. Si tratta di trovarlo, recuperare i soldi, salvarsi la vita.

Con crudo realismo e un ritmo incessante il racconto si addentra in un paesaggio fitto di ombre

Inizia così un’avventura controcorrente, a bordo di una barca malandata su per quel fiume lussureggiante e putrido, dall’aspetto talvolta amichevole, spesso feroce. Con crudo realismo e un ritmo incessante il racconto si addentra in un paesaggio fitto di ombre, negli anfratti più bui della civiltà. Nei pozzi più profondi della coscienza umana. Un viaggio al termine dell’orrore che forse, per qualcuno, sarà l’inizio di una nuova vita.

“Fiume sacro” è un corso d’acqua senza nome, che si impara a conoscere direttamente dalla periferia. Periferia è l’afflato di case – il Conventillo –  dove abita Virginia Vita detta Vivì la detective al centro della vicenda raccontata, periferia è il barchino che ne fa da contraltare. Periferia sono le persone che la agitano, le loro esistenze eccentriche eppure irrimediabilmente marginali.

Un distillato di avventure ai confini della verosimiglianza

Surreale è il viaggio che decidono di intraprendere su questo fiume, un distillato di avventure ai confini della verosimiglianza che vengono consumate alla ricerca di un fuggitivo e del malloppo che s’è portato dietro. Il tutto per rincorrere il sogno di costruire un falansterio, un grande edificio destinato a una comunità autonoma, secondo il sistema sociale pensato dal filosofo ed economista francese Fourier.

Un’utopia e il suo fallimento, o comunque un epilogo differente da quanto immaginato, un punto d’arrivo agognato che passa in secondo piano rispetto al tragitto che comporta raggiungerlo. Così scoprire che il viaggio, la sua sacralità, sta proprio nella essenza divina del fiume e nei cambiamenti che questa sarà in grado di generare nei protagonisti nei pochi giorni di navigazione. Disvelamenti.

La storia di un’umanità compromessa, ma non completamente perduta

Il romanzo si legge bene, è scorrevole, la trama inconsueta non annoia. La lingua è semplice ma ponderata, qua e là contaminata dal portoghese, inclusiva. Andando avanti nella lettura è facile ritrovarsi ad immaginare quanto si sta leggendo. La scrittura di Bruni sembra essersi affinata rispetto al suo libro d’esordio, come fosse stata addomesticata. Per quanto era grezza e potente quella del primo libro “Luce del Nord”, tanto è fluida e livellata quella di “Fiume sacro”. In entrambi i casi stiamo parlando di opere che potrebbero sostenere un adattamento cinematografico, con il primo che si fa preferire per la sua sporca incisività, mentre il secondo per la sua compostezza formale.

Con quest’opera Gianluigi Bruni ci consegna la storia di un’umanità compromessa, ma non completamente perduta. Parassiti brutti e sporchi, ma in fondo non così cattivi. Perché per tutti appare all’orizzonte una forma se non di redenzione, almeno di una continuazione, di un superamento in qualche modo delle avversità. Perché alla fine, come dice Arnaud il francese in punto di morte: “Tutto è perdonato”. E viaggiare lungo questo fiume sacro, è un po’ imparare a perdonarsi.

Biografia dell’autore

Gianluigi Bruni, Roma 1954, dopo una laurea in filosofia e un diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha lavorato per molti anni nel cinema e in pubblicità, collaborando a vario titolo con registi quali Federico Fellini, Luigi Comencini, Franco Zeffirelli, Dino Risi, Lina Wertmuller, Liliana Cavani e Claudio Caligari. Ha scritto sceneggiature per il cinema e la televisione, fra cui quella di Prendimi e portami via, film diretto da Tonino Zangardi. Ha esordito nella narrativa con Luce del Nord (Rubbettino 2020) romanzo segnalatosi al Premio Calvino.

Scheda del libro

Titolo: Fiume sacro
Autore: Gianluigi Bruni
Editore: Rubbettino
Anno edizione: 2022
Pagine: 214 p.
ISBN: 9788849872682
Prezzo: € 16,00

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