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“Il libraio di Firenze”, la recensione del libro di Ross King

Vita e avventure di Vespasiano da Bisticci, il più importante libraio della Firenze del Rinascimento, nel nuovo libro di Ross King edito da Garzanti, “Il libraio di Firenze”

Vespasiano da Bisticci fu il più importante e celebre libraio della Firenze rinascimentale. Alla metà del XV secolo i manoscritti prodotti dalla sua bottega di via dei Librai raggiunsero le più importanti biblioteche d’Europa. Eruditi e intellettuali si servirono dei manoscritti prodotti nel suo laboratorio per riformare e fare rinascere gli studia humanitatis; papi e re si avvalsero della sua collaborazione per formare straordinarie biblioteche. Il libro di Ross King, Il libraio di Firenze, edito da Garzanti, ripercorre la storia privata e pubblica di Vespasiano e della sua bottega. Lo prende anzi ad esempio, secondo una consuetudine ben consolidata (ma forse non più solida come un tempo), di tutta un’epoca. Insomma Vespasiano è quell’uomo del Rinascimento che spesso gli studiosi hanno cercato, e nelle cui doti si riverserebbe un’epoca tutta.

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Vespasiano da Bisticci libraio e scrittore

Vespasiano fu anche scrittore; ci ha lasciato infatti una serie di Vite di uomini illustri, una collezione di biografie di suoi contemporanei. Ed è proprio attraverso quest’opera che King ci propone un vero e proprio compendio della storia dell’Umanesimo europeo. Raccontato col gusto romanzesco dell’autore erudito ma non specialista questa storia tocca i momenti fondamentali del ritorno della sapienza antica nella Firenze del XV Secolo. E in effetti quella della rinascita delle lettere classiche nel Quattrocento è una storia che ben adatta al romanzo, o quantomeno al romanzesco. Che si tratti delle storie di congiura e di violenza, o di quelle delle straordinarie figure che passarono da Firenze nel ‘400 (una su tutte: Giorgio Gemisto Pletone), il materiale è senza dubbio avvincente.

Una storia di libri e biblioteche

Ma questa è una storia innanzitutto di libri, abbandonati e riscoperti, dimenticati e poi strappati dall’oblio, copiati e diffusi. È una storia di viaggi alla ricerca di manoscritti e di biblioteche dimenticate, di volumi salvati dalle intemperie e dai topi, e fatti rinascere. Ci sono i libri che tornano da oriente prima e dopo la caduta di Costantinopoli, e quelli riscoperti nei monasteri tedeschi da Poggio Bracciolini; primo fra tutti una copia completa dell’Institutio Oratoria di Quintiliano. Con gusto della divagazione poi, King inserisce la storia di Vespasiano in una più generale soria degli studi classici, tante storie parallele che cercano di ricollegare tutti i fili di una vicenda che parte dal mondo antico e arriva a Firenze nel XV secolo. Si parte dalla storia del libro, dal papiro all’invenzione della stampa; e poi digressioni storiche, filosofiche, letterarie, vicine e lontane da Firenze (alcune molto utili, altre forse un poco prolisse).

L’ultimo dei librai

Vespasiano da Bisticci diventa insomma il testimone privilegiato del mondo moderno ai suoi albori, ma anche di uno che finisce. Il più grande libraio d’Europa, che confezionava manoscritti di straordinaria fattura e carissimo prezzo si ritrova ad essere l’ultimo dei grandi del suo mestiere, perché negli stessi anni in cui lui perfezionava la sua tecnica e l’ansia bottega era la più richiesta d’Europa, dalla Germania arrivavano le prime notizie di un orafo di Magonza e della sua straordinaria invenzione che avrebbe rivoluzionato per sempre il modo di fare i libri. Quell’uomo era Johannes Gutenberg.

Scheda del libro

Titolo: Il Libraio di Firenze
Autore: Ross King
Editore: Garzanti
Anno: 2022
Pagine: 584
ISBN: 8811607744
Prezzo: 22 euro.

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