L’arcobaleno riposa sulla strada, all’Istituto Svizzero un omaggio a Meret Oppenheim
Sulla scia delle retrospettive dedicate all’artista svizzera Meret Oppenheim, la mostra romana “L’arcobaleno riposa sulla strada” sarà visitabile presso l’Istituto Svizzero dal 28 ottobre al 12 febbraio 2023

Sulla scia delle retrospettive dedicate all’artista svizzera Meret Oppenheim, la mostra romana “L’arcobaleno riposa sulla strada” (titolo che deriva da una poesia scritta dall’artista nel 1933) sarà visitabile presso l’Istituto Svizzero dal 28 ottobre al 12 febbraio 2023.
Scopri le altre mostre di Roma su Uozzart.com
Le opere in mostra
Una selezione di opere di Meret Oppenheim viene messa in dialogo con lavori di artiste e artisti di una generazione recente. La coraggiosa personalità di Meret Oppenheim, la sua visione del mondo e la pratica artistica, continuano ad affascinare ancora oggi. L’esplorazione del subconscio, dei sogni, del legame tra creazione visiva e lirica, la riflessione sulla propria posizione di ‘artista donna tra gli artisti’ (come scrisse ai genitori negli anni Trenta) e la sua partecipazione attiva ai dibattiti femministi degli anni successivi, sono temi ancora oggi molto attuali nel panorama artistico contemporaneo.
Sei artisti reinterpretano la sua poetica
Le artiste e gli artisti invitate/i alla mostra sono sei: Pascale Birchler, Miriam Laura Leonardi, Hunter Longe, Lou Masduraud, Luzie Meyer e Ser Serpas. Questi presentano opere nuove e già esistenti in risposta a queste tematiche, generando una sorta di ‘rilettura’ della poetica di Meret Oppenheim.
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.