Unesco, il Tocatì entra nel patrimonio immateriale
Last Updated on 02/12/2022
“Il programma condiviso per la tutela dei giochi e degli sport tradizionali è il primo riconoscimento italiano nella Lista del Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia dell’Umanità”, dichiara il Ministro Sangiuliano

“Il Tocatì entra nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Il programma condiviso per la tutela dei giochi e degli sport tradizionali è il primo riconoscimento italiano nella Lista del Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia dell’Umanità. Si tratta di un risultato importante che porta a 17 i patrimoni immateriali riconosciuti dall’Unesco in Italia. L’opera delle comunità e delle istituzioni coinvolte in questa candidatura viene così premiata congiuntamente all’azione intrapresa dalle realtà promotrici dei giochi tradizionali di strada”.
Lo ha annunciato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, comunicando la decisione del XVII Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco del 2003, riunito a Rabat, in Marocco, che ha apprezzato la candidatura dell’Italia, nazione capofila insieme a Belgio, Francia, Croazia e Cipro.
Le parole del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano
“Questo traguardo – ha osservato il Ministro – è stato raggiunto grazie a un gioco di squadra, con il coordinamento tecnico-scientifico del Ministero della Cultura e con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Regione Veneto, del Comune di Verona, della Rappresentanza Permanente Italiana presso l’Unesco, della Commissione Nazionale per l’Unesco e dell’“Associazione Giochi Antichi”.
Il programma di salvaguardia coniuga politiche di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale con azioni integrate di sviluppo sostenibile e cooperazione, ponendo al centro lo scambio e il dialogo intergenerazionale come valori delle tradizioni di popoli e culture.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.