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Tracé sur l’eau, in mostra gli acquerelli di Joan Mirò

Last Updated on 20/01/2023

A La Galleria delle Arti, nel quartiere di San Lorenzo a Roma, è visitabile sino al 5 marzo, la mostra di Joan Mirò “Tracé sur l’eau”, una serie di 14 acquerelli stampati ad acquaforte su onion skin paper du Marais in un’edizione limitata, pubblicata nel 1963 come libro d’artista

A La Galleria delle Arti, nel quartiere di San LorenzoRoma, è visitabile, sino al 5 marzo, la mostra di Joan Mirò “Tracé sur l’eau”, una serie di 14 acquerelli stampati ad acquaforte su onion skin paper du Marais in un’edizione limitata, pubblicata nel 1963 come libro d’artista.

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Le opere in mostra

Le opere in mostra testimoniano quanto Miró attinga da diversi stili e movimenti artistici, in particolare dall’espressionismo astratto americano, con un chiaro riferimento al drip painting di Pollock, il quale a sua volta si ispira al movimento Surrealista. Al primo sguardo, lo spettatore è catturato dalla natura caotica della composizione; la contrapposizione di rosso, blu e verde con i toni muti del grigio e marrone e l’uso di linee e forme fluide creano un senso di movimento ed energia. Nonostante l’apparente caos si viene pervasi da un senso di calma ed equilibrio, come se differenti elementi volteggiassero insieme armoniosamente.    

Chi è Joan Mirò

Joan Miró i Ferrà è stato un artista spagnolo, considerato uno dei più ferventi esponenti del Surrealismo del XX secolo. Nato a Barcellona nel 1893, inizia a studiare arte sin da giovane alla Scuola di Belle Arti della sua città natale. Negli anni ’20 si trasferisce a Parigi dove entra in contatto con il circolo di Tristan Tzara e con artisti come Salvador Dalí e Pablo Picasso. L’influenza del movimento dadaista, ma ancor di più della poesia surrealista, porta l’arte di Miró verso l’astrazione, riducendo la realtà all’essenziale. 

«Assassinare l’arte convenzionale» è la sua missione, che tenterà di compiere per tutta la sua vita, a partire dagli anni ‘20 fino alla celebrità degli anni ‘50, quando conquista il premio per la grafica alla Biennale di Venezia (1954) e il Premio Internazionale Guggenheim (1958). La sua produzione artistica si avvale di una poliedricità di forme e mezzi espressivi, dalla pittura alla ceramica fino all’opera grafica, che gli hanno permesso di esprimere il suo spirito innovativo, attraverso segni, colori e superfici.

Miró dà vita a una delle vicende artistiche più significative e fertili del ‘900 e dedicò la sua vita alla sperimentazione di nuove tecniche e alla ricerca di un linguaggio universale, immediatamente comprensibile da tutti. Muore a Palma di Maiorca nel 1983.

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