Pink Floyd, The Dark Side of the Moon compie 50 anni
L’album “The Dark Side of the Moon”, pubblicato il 1° marzo 1973, fu un successo immediato, acclamato da critici e appassionati. Con 50 milioni di copie vendute, è quello di maggiore successo dei Pink Floyd e uno dei più venduti della storia…

The Dark Side of the Moon è l’ottavo album in studio del gruppo musicale britannico Pink Floyd, pubblicato il 1º marzo 1973 negli Stati Uniti d’America dalla Capitol. L’album fu un successo immediato: mantenne il primo posto della classifica statunitense Top LPs & Tapes per una settimana e vi rimase per altre 741 dal 1973 al 1988. Con 50 milioni di copie vendute, è quello di maggiore successo dei Pink Floyd e uno dei più venduti della storia. Ma, oltre al suo successo commerciale, The Dark Side of the Moon è spesso considerato uno dei migliori album di tutti i tempi, sia dai critici che dagli appassionati.
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I temi e le sperimentazioni
L’album è famoso per l’uso di musica concreta e concettuale. Rappresenta infatti l’approdo di numerose sperimentazioni musicali che il gruppo andava da tempo operando, tra concerti e registrazioni. Tra i temi qui affrontati, troviamo il trascorrere del tempo, il conflitto interiore, la morte. E ancora il rapporto con il denaro, il rapporto conflittuale con l’altro da sé e l’alienazione mentale. In particolare, quest’ultimo fu ispirato in parte dal crollo psichico sofferto da Syd Barrett, membro fondatore e principale compositore e paroliere del gruppo nei suoi primi anni.
Altre curiosità
L’album si sviluppò come parte del tour del 1971, in seguito alla pubblicazione di Meddle, e iniziò a essere pubblicizzato diversi mesi prima dell’inizio effettivo delle registrazioni in studio. Fu inciso negli Abbey Road Studios in due sessioni tra maggio 1972 e gennaio 1973. Come capo tecnico audio fu assunto Alan Parsons. A livello strumentale, è particolarmente conosciuto per gli effetti sonori metronomici in Speak to Me e i loop in apertura di Money.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.