Matteo Paolillo al Concerto del Primo Maggio legge “C’è forse vita sulla terra” di Pasolini e Maraini
Last Updated on 02/05/2023
Durante il concerto del Primo Maggio di Roma, il cantante e attore di Mare Fuori Matteo Paolillo ha letto “C’è forse vita sulla terra”, una poesia di Pier Paolo Pasolini e Dacia Maraini…

Durante il concerto del Primo Maggio di Roma, il cantante e attore di Mare Fuori Matteo Paolillo ha letto una poesia di Pier Paolo Pasolini e Dacia Maraini. Alla fine della sua esibizione, infatti, dopo aver cantato “‘O mar for” e l’ultimo singolo “Liberatemi”, Paolillo ha letto “C’è forse vita sulla terra”, adattamento dello scrittore e della scrittrice di una canzone le cui musiche furono scritte da Manos Hadjidakis per il film di Dusan Makavejev “Sweet movie”, presentato a Cannes nel 1974 e adattato in italiano proprio da Pasolini e Maraini con il titolo Dolcefilm.
Il testo di C’è forse vita sulla Terra
C’è forse vita sulla terra?
C’è forse vita nella guerra?
C’è forse vita sulla terra?
C’è forse vita nella guerra?
È una gioia essere vivi, è bello essere furtivi.
È bello sopravvivere, è dolce saper vivere.
È bello essere matti, non tenere fede ai fatti,
fare tutto tutti nudi e mangiare sassi crudi.
C’è forse vita sulla terra?
C’è forse vita nella guerra?
C’è forse vita sulla terra?
C’è forse vita nella guerra?
Prendi la libertà, la morte non ti avrà.
Prendi quello che vuoi, respira affondo e poi
è bello fare l’amore, è bello schiantare il cuore.
È dolce essere contenti, finché non te ne penti.
C’è forse vita sulla terra?
C’è forse vita nella guerra?
C’è forse vita sulla terra?
C’è forse vita nella guerra?
È una gioia essere tristi, fare il male senza esser visti.
È bello essere pigri, mordere come tigri.
È bello essere cattivi e nel vizio molto attivi.
Bello morire per uno scopo, bello vincere a gatto e topo.
C’è forse vita sulla terra?
C’è forse vita nella guerra?
C’è forse vita sulla terra?
C’è forse vita nella guerra?
Appassionato di arte, teatro, cinema, libri, spettacolo e cultura? Segui le nostre pagine Facebook, Twitter, Google News e iscriviti alla nostra newsletter
Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.