Intervista a Irene Blundo: “Giallo Antartide: il viaggio estremo di Kate tra ghiacci e ricordi”
È ambientato al Polo Sud il nuovo romanzo di Irene Blundo, giornalista e scrittrice. Pubblicato da Effigi editore, il libro “Giallo Antartide” trasporta in un giallo più bianco del solito…

È ambientato al Polo Sud il nuovo romanzo di Irene Blundo, giornalista e scrittrice. Pubblicato da Effigi editore, il libro “Giallo Antartide” porta il lettore in uno scenario affascinante, tra sculture di ghiaccio modellate dalla natura, immense distese bianche che fanno pensare di essere su un altro pianeta, e la base scientifica dove lavora la protagonista Kate.
Quali difficoltà affronta Kate arrivando in Antartide?
Innanzitutto l’adattamento fisico e psichico a condizioni climatiche estreme, a un luogo di lavoro ristretto, senza privacy, a tratti asfittico. E poi deve gestire la lontananza da casa, Washington, dove l’aspettano il marito Carlo e i loro due gatti rossi. La nostalgia è in agguato.
Perché hai pensato a un’ambientazione così particolare?
Mi ha sempre colpito l’Antartide con solo due note dominanti, il blu di cielo e mare e il bianco – anche se Kate poi imparerà a vedere altri colori –, e temperature che non permettono all’essere umano di viverci. Gli unici abitanti del Polo Sud sono scienziati e tecnici che per pochi mesi all’anno lavorano nelle basi scientifiche per raccogliere campioni e dati che ci raccontano la storia della Terra ma anche il suo probabile futuro. Il microcosmo costituito dalla base mi ha dato modo di approfondire le dinamiche psicologiche dei personaggi, che è l’aspetto che più mi interessa quando scrivo un libro. È stata anche l’occasione per parlare del cambiamento climatico, argomento che mi sta a cuore.
Il capo spedizione, James Osmond, perpetra nei confronti di Kate un atteggiamento ossessivo, spoilerandole i finali dei libri che sta leggendo. E nel posto più in ospitale della Terra quello è l’unico passatempo. Potremmo dire che Giallo Antartide è una sorta di metatesto?
Sì, ho giocato con i libri andando a creare una piccola biblioteca di rimandi. Anche il nome James Osmond è un riferimento letterario ma non voglio spoilerare nulla. Spero che questo aspetto sia divertente anche per i lettori.
In un crescendo di tensione si arriva allo svelamento finale. Pensi che potrebbe avere un seguito?
Quando ho scritto Giallo Antartide, l’ho pensato come un romanzo a sé stante; ma potrebbe prestarsi a un seguito. Mi piacerebbe potesse diventare un film, ma questo è un sogno.
Chi vedresti nel ruolo della protagonista, la biologa italoamericana Kate?
Kate Winslet. Confesso di aver pensato a lei creando questo personaggio a cui poi mi sono affezionata.
La trama del libro
La biologa italo-americana Kate parte da Washington per una spedizione scientifica in Antartide. Il suo arrivo alla base statunitense Glorysun, un mese dopo tutti gli altri, genera ostilità nei suoi confronti. La protagonista, però, può contare su un’alleata: Ilaria, sua compagna di studi universitari. Ma la loro amicizia sarà messa a repentaglio dalla forte competitività in un ambiente che già crea difficoltà di adattamento a clima estremo, cibi per la maggior parte non freschi, lontananza da casa, assenza di privacy e svaghi.
L’unico momento di evasione e relax per Kate è rappresentato dalla lettura. Ma questo piacere è ostacolato in maniera subdola dal capo spedizione, James Osmond. Mentre al Polo Sud si avvicina l’estate australe, a Washington fervono i preparativi per il Natale. Immersi in un paesaggio affascinante, Kate e Osmond attraversano emozioni che scardineranno l’ordine delle cose.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.