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Variazioni Icône, all’Accademia d’Ungheria una mostra per i 100 anni di Vera Molnár

Dal 23 novembre 2023, presso l’Accademia d’Ungheria in Roma – Palazzo Falconieri, sarà visitabile la mostra “Vera Molnár: Variazioni Icône”, un omaggio a una delle più illustri e longeve pioniere dell’arte digitale

Dal 23 novembre 2023 al 3 marzo 2024, presso l’Accademia d’Ungheria in Roma – Palazzo Falconieri, sarà visitabile la mostra “Vera Molnár: Variazioni Icône”, un omaggio a una delle più illustri e longeve pioniere dell’arte digitale, Vera Molnár (nata a Budapest nel 1924), in occasione del suo centesimo compleanno. Curata da Francesca Franco, responsabile della precedente mostra di Molnár in Italia, Icône 2020, alla Biennale di Venezia nel 2022, Variazioni Icône investiga uno dei concetti chiave del percorso artistico di Molnár: la ricerca dell’equilibrio tra ordine e disordine. Orari di visita: dal lunedì al venerdì 9.30-19.30.

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Le opere in mostra

Dai primi disegni al plotter degli anni Sessanta, agli affascinanti lavori su tela e carta degli anni Settanta, fino agli anni Duemila, agli schizzi preparatori, ai prototipi e alla magnifica opera in vetro “Icône 2020” creata a Murano nel 2021, l’esposizione celebra l’opera di Molnár in tutte le sue sfaccettature. Un’immersione nel mondo visionario di Vera Molnár , Variazioni Icône invita il pubblico a esplorare la complessità e l’evoluzione creativa di un’icona dell’arte digitale, testimone di una carriera straordinaria che continua a ispirare e sfidare le frontiere dell’espressione artistica.

Vera Molnár ha contribuito in modo straordinario all’arte contemporanea attraverso la sua pionieristica esplorazione dell’intersezione tra arte e tecnologia

Vera Molnár ha contribuito in modo straordinario all’arte contemporanea attraverso la sua pionieristica esplorazione dell’intersezione tra arte e tecnologia, in particolare utilizzando il computer come strumento creativo. La sua opera offre una prospettiva unica sull’evoluzione dell’espressione artistica nell’era digitale, ridefinendo il concetto stesso di creazione artistica. Sfruttando algoritmi e processi computazionali per generare opere d’arte che vanno oltre i limiti della mano umana, Molnár ha introdotto un elemento di casualità controllata e complessità, sfidando le convenzioni artistiche tradizionali.

A partire dagli anni Sessanta Molnár ha abbracciato la capacità del computer di eseguire calcoli complessi e ripetitivi

A partire dagli anni Sessanta Molnár ha abbracciato la capacità del computer di eseguire calcoli complessi e ripetitivi, aprendo nuove vie creative e abbracciando la collaborazione con la tecnologia. L’utilizzo del computer come estensione della sua creatività le ha permesso di esplorare concetti come l’ordine e il disordine in modi precedentemente inimmaginabili, evidenziando la bellezza dell’imprevedibilità generata dagli algoritmi e portando l’arte in una dimensione dinamica e in continua evoluzione.

Vera Molnár: Variazioni Icône celebra questa straordinaria carriera, evidenziando come Molnár abbia continuato a spingersi oltre i confini convenzionali dell’arte. La sua capacità di utilizzare il computer come strumento per amplificare la creatività ha plasmato il panorama dell’arte contemporanea, dimostrando che l’algoritmo può essere una forma d’arte tanto quanto la pennellata o la scultura tradizionale. La sua carriera non solo ha segnato una pietra miliare nell’evoluzione dell’arte contemporanea, ma continua a risplendere e ispirare le generazioni presenti e future.

Chi è Vera Molnár

Vera Molnár nata nel 1924 in Ungheria, è una delle pioniere dell’arte digitale e algoritmica. Formatasi come artista tradizionale, Molnár ha studiato storia dell’arte ed estetica all’Accademia di Belle Arti di Budapest. Ha cominciato a creare immagini combinatorie di ispirazione costruttivista fin dal 1959. Nel 1968 ha intrapreso le prime elaborazioni di immagini tramite il computer realizzando dipinti algoritmici basati su semplici temi e forme geometriche. Le prime opere astratte di Molnár risalgono al 1946 e presentano forme geometriche sistematicamente determinate dalla combinazione di calcoli e dall’applicazione di regole e di aspetti “random”.

Nel 1947 riceve una borsa di studio per artisti a Roma presso Villa Giulia, e poco dopo si trasferisce in Francia, dove attualmente risiede. Alla fine degli anni Sessanta ha avuto accesso a un computer in un laboratorio di ricerca a Parigi e ha iniziato a imparare linguaggi di programmazione come Fortran e Basic. È stata co-fondatrice di diversi gruppi di ricerca di artisti come GRAV, che indaga gli approcci collaborativi dell’arte meccanica e cinetica, e Art et Informatique, con particolare attenzione all’arte e all’informatica. Nel 1968 ha iniziato a creare disegni plotter e dipinti algoritmici basati su semplici temi geometrici. Dagli anni Novanta il suo lavoro è stato presentato in importanti mostre personali e collettive internazionali.

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