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“Chi? Ciro?”, il terribile scherzo fatto in diretta a Sandra Milo: com’è andata realmente?

Lunedì 8 gennaio 1990 alle 15:40, durante il programma L’amore è una cosa meravigliosa su Rai2, Sandra Milo riceve una telefonata destinata a diventare (ahimé) storia…

Roma, lunedì 8 gennaio 1990, diretta dagli studi Rai di Via Teulada 66. Sandra Milo conduce, come ogni pomeriggio il programma L’amore è una cosa meravigliosa. Si tratta di un talk show, in onda su Rai2, in cui i protagonisti parlavano di buoni sentimenti. Quel giorno, ospiti in studio ci sono l’attore Alessandro Gassman, l’avvocata Tina Lagostena Bassi e l’attrice Francesca D’Aloja. Come avviene solitamente per quel programma, Sandra Milo apre lo spazio dedicato alle telefonate da casa, nel quale il pubblico racconta la propria testimonianza.

Sandra, ma che fai lì? Ma non sai che tuo figlio Ciro è stato ricoverato gravissimo al San Giovanni

Alle 15.40 arriva la telefonata che ha sconvolto la vita di Sandra Milo e provocato un terremoto che cambiato definitivamente alcuni assetti della tv. Al telefono interviene una voce femminile che, con tono accorato, si rivolge alla Milo ed esclama: “Sandra, ma che fai lì? Ma non sai che tuo figlio Ciro è stato ricoverato gravissimo al San Giovanni [un ospedale di Roma, ndr]? È gravissimo per un incidente… Ma che fai lì?”. Dopo la perplessita, l’immediata reazione della Milo: “Oddio…chi parla? Oddio, chi è?…”. La donna incalza: “È grave, grave….”. L’attrice inizia così a urlare: “Chi? Ciro? Ma dove…Oddio…. Ciro… Ciro…”, mentre fugge dalle telecamere evidentemente preoccupata per il figlio.

Ciro De Lollis era inizialmente irrintracciabile

A quel punto un autore annuncia l’interruzione del programma, Rai2 passa un infinito blocco pubblicitario, seguito da un telefilm. Nel frattempo Sandra Milo viene inizialmente soccorsa dai medici in studio e portata a casa. A rendere ancor più drammatico il momento la casualità: infatti, il figlio di Sandra Milo – Ciro De Lollis – è inizialmente irrintracciabile. La redazione del programma prova a contattare l’ospedale San Giovanni e le altre strutture della Capitale, ma in nessuna è ricoverato un uomo che portava quel nome.

Si scoprì che il numero da cui era partita la chiamata apparteneva a un ufficio di un magazzino della ditta Alemagna

La persona che volle colpire Sandra Milo usò il nome falso di Maria Ramondino. Dopo quella telefonata, infatti, partirono immediatamente le indagini a cui seguì l’apertura di un’inchiesta e la registrazione della puntata fu consegnata alla polizia. Si scoprì che il numero da cui era partita la chiamata apparteneva a un ufficio di un magazzino della ditta Alemagna, nel centro di Roma. Gli impiegati e la direzione della nota azienda dolciaria si rifiutano di commentare la vicenda e invitarono i giornalisti a rivolgersi ai legali della ditta.

Non sono mai riuscita ad odiarla, ho cercato di capire la sua voglia di essere protagonista per una volta”

Per convincere i centralinisti a farsi dare la linea, la persona autrice della telefonata disse di voler porre a Sandra Milo una domanda particolare: “Voglio chiedere alla signora perché non si è più risposata dopo il divorzio”. Proprio Milo, ospite del programma radiofonico I Lunatici raccontò qualche anno fa ulteriori dettagli: “Fu scoperto che a fare quella telefonata era una donna che lavorava in via del Corso. La telefonata arrivò da un ufficio dove lavoravano ventisei donne. Tutte negaronoHo pensato che quello scherzo fu fatto da una donna che viveva all’oscuro, che mai è riuscita ad affacciarsi alle luci della ribalta e per una volta ha pensato di sentirsi potente, di scombinare l’ordine delle cose. Non sono mai riuscita ad odiarla, ho cercato di capire la sua voglia di essere protagonista per una volta”.

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