Skip to content

“Se i quadri potessero parlare” compie un anno: l’intervista a Stefano Guerrera e la sua imperdibile fotogallery

Last Updated on 19/11/2019

Stefano Guerrera ha 26 anni, vive a Roma da pochi anni, e si è trasferito qui per studiare Ingegneria Informatica alla Sapienza. Originariamente, però, è salentino, esattamente della provincia di Brindisi. Dietro il suo nome, sconosciuto a molti, si nasconde il “genio” di una delle pagine (tra quelle belle) di Facebook con più fan in Italia. Il giovanissimo Stefano è riuscito a rivoluzionare la propria vita nell’arco di un anno. Passando da disoccupato, ex commesso di un negozio a Via del Corso, ad autentica rivelazione del web, con tanto di premio e certificato. Nonché “occupato”.

Era il 18 ottobre 2013 quando, dopo una giornata particolarmente dura, Stefano inizia a smanettare con il web, come suo solito. E trova un’ispirazione per una nuova pagina Facebook. Nasce così, senza troppe seghe mentali, una delle pagine più divertenti e più “artistiche” in Italia: “Se i quadri potessero parlare” racconta ai suoi quasi 850mila fans tutti i quadri famosi in chiave moderna, accompagnati da battute e riflessioni, riferimenti di attualità ed episodi di quotidianità. In maniera sempre brillante, colta, irriverente.

Ebbene, a distanza di un anno da quel dì, l’ho intervistato. Anzi, in realtà ci siamo fatti una bella chiacchierata, un po’ come si farebbe con una persona che conosci da almeno un anno. Nulla di preimpostato, solo tante domande. Condite da tantissima ironia e da una particolare intelligenza e sensibilità. Tanti auguri Stefano per la tua pagina, e in bocca al lupo per tutto! E ci vediamo prestissimo su questo blog.

Stefano, spiegami una cosa: ma tu cosa fai nella vita?

Io mi occupo ormai, a tempo pieno, di tutto ciò che gira attorno ad internet. Il web è la mia vita, da sempre.

Sul tuo profilo si legge Lavora presso Se i quadri potessero parlare. E’ davvero diventato un lavoro?

Già, da qui è nata anche una collaborazione con un’azienda che fa abbigliamento e che realizza magliette con le mie immagini. Queste linee sono vendute in Italia, e quindi è diventato un lavoro a tutti gli effetti.

E i diritti d’autore?

Ci presto molta attenzione, ma seleziono tutte opere d’arte che non li prevede più.

Ma come è nata questa pagina di incredibile successo?

Nasce nel periodo più brutto della mia vita: ero stato da poco licenziato, lavoravo come commesso in un negozio di Via del Corso. Avevo chiesto il sussidio di disoccupazione e a pochi giorni dalla scadenza di quest’ultimo, ero a casa, disperato, senza risposte lavorative nonostante le decine di curricula che avevo inviato.  Era il 18 ottobre 2013, è passato un anno.

Sì, ma come ti è venuta in mente?

C’era un’applicazione per smartphone che in America aveva tantissimo successo, un messenger fatto con immagini. E, per puro caso, ho deciso di farlo con i quadri.

E hai creato “un mostro”.

In realtà è una delle tantissime cose che ho fatto su internet. In un giorno sono arrivato a mille persone, nonostante non avessi invitato nessuno. Poi in quattro giorni sono diventati 100mila, e in 24 giorni mezzo milione. Oggi siamo quasi a 850mila like.

E hai vinto anche un premio, il Macchianera, in occasione della Festa della Rete.

Esatto, una delle maggiori che fanno sul web, e ho vinto come “miglior rivelazione dell’anno”.

Ma non sei mai stato insultato da qualche fanatico dell’arte?

Sì, mi è successo di imbattermi in persone che non vedono di buon occhio quello che faccio.  In realtà tanti docenti universitari e insegnanti di storia dell’arte mi hanno fatto i complimenti perché, nonostante il mio modo davvero dissacrante, era un modo per raccontare i quadri, nonostante non fossi mai stato un esperto.

Perché? Come andavi a scuola in Storia dell’Arte?

Non mi sento un grande estimatore dell’arte, se devo dire la verità, ma in quest’anno avrò visto migliaia di opere artistiche. Pensavo sarebbe stato più semplice: non finiscono mai.

Chi sono i più cattivi con te?

Gli insulti peggiori li ricevo quando tratto le opere che si ispirano alla religione. Oggi, ad esempio, ho pubblicato “Maria che scioglie i nodi” e ho pensato, ad esempio, alle cuffiette dell’iPhone.

Mi fai una promessa: quello di fregartene dei giudizi di chi commenta in malo modo la tua attività.

Io non ci rimango male, giuro. In realtà a me fa ridere tutto questo, anche se non posso leggere, per ovvi motivi, tutti i commenti. A me fanno ridere quelli del fan club di “Dio”, che sono arrivati anche ad insultarmi personalmente. Finché si tratta di giudizi costruttivi, ben vengano.

Qual è la cosa più brutta che ti hanno detto?

“Nasconditi”, “non fai ridere”, “coglione”, “sei uno stronzo”, “non puoi trattare le opere d’arte così”, “i pittori si rigirerebbero nella tomba”. Ma alla fine pazienza, mi scivola addosso.

Ok, meglio così. A te quale corrente artistica piace di più?

Mi piace l’iperrealismo, quello che mi trasmette di più. Ma nell’arte moderna ci sono correnti fantastiche, ma mi piacciono i virtuosismi, mi piace vedere come l’artista riesca a tramutare su tela ciò che era soltanto nella sua testa. Ma premetto che io studio ingegneria informatica: l’arte moderna andrebbe studiata per bene, ma io mi lascio più guidare dall’istinto.

Ma l’accostamento tra messaggio e quadri come nasce?

Io sfoglio centinaia di quadri ogni giorno, e quando ce n’è uno che mi colpisce, lo salvo e, in un secondo momento, penso alla battuta. O mi vengono subito, o lascio stare.

Hai mai pensato di aprire un tuo blog?

In realtà ho anche il dominio, ma purtroppo non ho tempo. Ho tantissimi progetti in ballo e se andassero in porto tutti, spero di riuscire ad incastrarli per bene.

Una domanda indiscreta: ma tu guadagni?

Certo, è diventato il mio lavoro a tutti gli effetti. Tra pagina e la mia persona, tramite social network e altro, guadagno. Come tanti fashion blogger.

A proposito, che ne pensi di loro?

Tanto di cappello per chi ce l’ha fatta. Intendo quelli ad alti livelli, non quelli che si spacciano per tali. Nutro profonda stima nei confronti di Chiara Ferragni, una delle prime e forse l’unica che si è costruita un impero, nonostante si sia fatta odiare da tantissime persone. Eppure lei ha lavorato su se stessa e ci è riuscita. Penso che Internet sia un’arma incredibile: se si riesce a utilizzarla per qualcosa di buono, tanto di guadagnato.

Qual è il tuo sogno?

Mi piacerebbe sentirmi una persona affermata nel mio settore. Sentirmi fiero di me.

FOTOGALLERY – Una fotogallery davvero particolare, realizzata appositamente da Stefano, con quelle che sono le sue immagini preferite. Ecco la sua selezione. E fatemi sapere…

Per tutti gli aggiornamenti, segui la pagina Facebook di Uozzart.

Leggi anche:

Al via oggi il Festival Internazionale del Film di Roma: ecco le Star e i Party più importanti

Body Worlds – The Cycle of Life: dal 16 ottobre la nuova “scandalosa” mostra a Roma – Fotogallery

Hans Hemling: la mostra delle Scuderie del Quirinale in 15 scatti

Roma scommette (finalmente) sull’arte: stanziati 1.300.000 euro. Ecco il bando e come partecipare

Quando l’Arte fa rima con Pornografia: sesso, nudità e (inutili) provocazioni

1 Comment »

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Rilevato blocco annunci

La pubblicità è il motivo per cui il nostro magazine è gratuito.
Supporta Uozzart disattivando il blocco degli annunci.

OK
Powered By
Best Wordpress Adblock Detecting Plugin | CHP Adblock
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: