Annalia Amedeo e Paola Grizi, in mostra le loro “sottili convergenze”
Last Updated on 09/05/2019
Ha inaugurato, presso la Galleria Alphagamma ArteStudio, a Roma, la loro doppia personale, visitabile su appuntamento sino al 9 marzo
Ha inaugurato, presso la Galleria Alphagamma ArteStudio, “Sottili convergenze”, la doppia personale Annalia Amedeo e Paola Grizi. La mostra continuerà fino al 9 marzo su appuntamento, in questo nuovo spazio espositivo che arricchisce il panorama romano dedicato alla ricerca contemporanea.
Due artiste, due interpretazioni uniche e intrinseche tra loro. Materie diverse: ceramica, terracotta e bronzo si intersecano nella loro esperienza di scultrici con uno sguardo al remoto e al classico, dell’essere e dell’apparire. Sfogliando le proprie emozioni.

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Il concept della mostra di Annalia Amedeo e Paola Grizi
In esposizione ceramiche, foglie, conchiglie, fogli sottili eterei che si sovrappongono formando un’orma, una forma. Visi che emergono dal bronzo, dalla terracotta, lasciando libertà di leggersi o riconoscersi allo spettatore. Fogli di un libro eterno, quello della vita in tutti i suoi momenti, l’amore, il ricordo, l’immaginazione del domani.
Chi sono Annalia Amedeo e Paola Grizi
Annalia Amedeo, diplomata in Restauro di Opere in Ceramica presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro Palazzo Spinelli di Firenze, e specializzata nel 2011 con un Corso Ceramica Avanzato e Perfezionamento, presso la Scuola delle Arti e Mestieri Nicola Zabaglia di Roma, ha dichiarato:
“Amo da sempre l’argilla per questa sua intrinseca capacità di trasformazione e per la memoria ancestrale che porta con sé e che riesce a trasmettermi. Le forme che creo, la materia che plasmo, diventano così una testimonianza ed una traccia di me “quasi un’orma leggera, ma anche un indizio sensibile, suggerimento sussurrato a chi è capace di coglierlo”.
Le sculture di Paola Grizi, cresciuta in una famiglia in cui l’arte è tradizione, nascono spontaneamente dall’intuizione piuttosto che dalla razionalità. Nella serie dei “volti da sfogliare”, emerge un libro e lo si sfoglia, così assottigliando gli elementi, queste opere diventano pagine che uniscono insieme tre grandi passioni: la letteratura, la scrittura e l’arte. I volti rappresentano uno scatto della coscienza e dell’intuizione personale, alcuni di questi volti possiedono un’espressione di stupore, come se venissero incontro a una nuova realtà o elaborassero un vissuto completamente nuovo. Negli ultimi anni la mia produzione si è diversificata tra bronzo e terracotta. Dal 2017 è direttrice artistica della Scuola di Ceramica d’Arte “Mastri Vasari Auximi” ad Osimo.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.