Verdi Armonie: i giardini di Roma secondo 7artisti
Last Updated on 10/05/2019
Dal 10 maggio sino al 30 giugno, presso la Casa Museo dello scultore Pietro Canonica, la mostra dedicata agli splendidi giardini di Roma

Aprirà venerdì 10 maggio, presso la Casa Museo dello scultore Pietro Canonica, nella Fortezzuola che sorge nel cuore di Villa Borghese, la mostra “Verdi Armonie. I Giardini di Roma all’acquerello”. L’esposizione, visitabile sino a domenica 30 giugno, accoglierà le opere di Raffaele Arringoli, Emanuela Chiavoni, Fausta D’Ubaldo, Sergio Macchioli, Gabriella Morbin, Luisa Saraceni (Luz) e Silvano Tacus. Gli artisti, attraverso una serie di circa 60 acquerelli di vario formato, racconteranno i principali giardini di Roma.
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Le opere in mostra
I giardini immortalati sono, tra l’altro, Villa Sciarra, Villa Doria Pamphilj e Villa Carpegna. Ma è indubbiamente Villa Borghese il giardino “ospitante” più rappresentato. Sono angoli spesso inediti della Villa che sicuramente inviteranno il visitatore a prolungare la passeggiata per andare a individuarli. Gli artisti, inoltre, hanno scelto vari filoni di indagine, dal mito alle fontane, dal verde alle architetture.
La scelta dello stile
La scelta dell’acquerello per realizzare le opere d’arte esposte in mostra è stata determinata non solo dalla specifica passione degli artisti che partecipano all’esposizione, ma anche dalla volontà di rendere omaggio a quella tradizione che fu tipica del Grand Tour. Ossia quando l’acquerello era lo strumento immediato per raffigurare i luoghi e portarne con sé il ricordo. La curatrice, Stefania Severi, attraverso questi acquerelli ha voluto ricreare un fantastico giardino all’interno della Casa – Museo che documentasse come Roma debba andar fiera del suo patrimonio verde sempre in dialogo armonico col suo inestimabile patrimonio d’arte.
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Chi sono Raffaele Arringoli, Emanuela Chiavoni e Fausta D’Ubaldo
Raffaele Arringoli – È nato a Roma, dove risiede ed esercita la sua attività artistica dopo aver per anni svolto anche attività didattica nei licei artistici e negli istituti d’arte dello Stato. Ha tenuto il corso di acquerello nella Scuola delle Arti Ornamentali del Comune di Roma.
Emanuela Chiavoni – Architetto, è professore associato di Disegno presso la Facoltà di Architettura di Sapienza Università di Roma. Svolge attività di ricerca nell’ambito del Disegno e del Rilievo per la conoscenza del patrimonio architettonico e archeologico.
Fausta D’Ubaldo – Nata a Roma, si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti. Dal 1996 si è dedicata prevalentemente all’acquerello grazie agli insegnamenti del Maestro Pedro Cano partecipando a numerosi seminari in Italia e all’estero.
Chi sono Sergio Macchioli, Gabriella Morbin, Luisa Saraceni e Silvano Tacus
Sergio Macchioli – Disegnatore, inchiostratore di fumetti e grafico. Nel 1988 ha iniziato a dipingere ad acquerello da autodidatta, attratto dalle trasparenze di questo medium. Ha esposto i suoi lavori nelle principali manifestazioni di settore.
Gabriella Morbin – Nata a Vicenza, si trasferisce a Duisburg in Germania dove lavora come industrial designer. Stabilitasi a Roma, inizia l’attività artistica parallelamente all’attività didattica come insegnante di educazione tecnica presso la scuola media statale.
Luisa Saraceni – Nata a Padova, laureatasi a Venezia, ha iniziato una attività di pittrice e disegnatrice parallelamente agli interessi per la cultura francese con incarichi presso il Bureau Pédagogique. A Roma, dove da tempo vive, si è formata alla Scuola delle Arti Ornamentali del Comune di Roma. Lei stessa è diventata docente d’acquerello.
Silvano Tacus – Nato a Bolzano, architetto, coltiva da sempre la passione per l’arte e in particolare per il disegno e la pittura. Fra le sue opere importanti annovera la progettazione e la realizzazione del Museo Archeologico di Bolzano (Museo della Mummia del Similaun – Ötzi), il Museo del Turismo di Merano e il Museo delle Palafitte di Fiavè (Trento).
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.