Il Marchese del Grillo è la commedia italiana più bella di sempre
Last Updated on 15/02/2021
Sul podio “Come un gatto in tangenziale” (23%) e “Ricomincio da tre” (21%). A seguire “Febbre da cavallo” (17%), “La vita è bella” (8%), “Benvenuti al Sud” (5%)

E’ “Il Marchese del Grillo” la “commedia italiana più bella di sempre”: a decretarlo i 7459 votanti che hanno dovuto scegliere tra sei titoli finalisti. A proporre questo contest il “Festival della Commedia italiana – La commedia italiana più bella di sempre”, la cui prima edizione si è svolta da domenica 30 giugno sino a domenica 7 luglio a Formia, in provincia di Latina. La kermesse cinematografica ha accolto, nel corso delle varie serate, tra i tanti nomi, Pino Ammendola, Michela Andreozzi, Lino Banfi, Paolo Conticini, Enzo Decaro, Gigi e Ross, Remo Girone, Antonio Giuliani, Cinzia Leone, Luca Manfredi, Cesare Rascel, Stefania Sandrelli, Alessandro Tiberi, Victoria Zinny.
I grandi esclusi: L’ultimo bacio, Vacanze di Natale, Perfetti sconosciuti
Nelle ultime settimane era stato proposto, tra social e giurie specializzate, un contest per scegliere la migliore commedia italiana di sempre. Questi erano i sei finalisti: Benvenuti al Sud, Come un gatto in tangenziale, Ricomincio da tre, Febbre da cavallo, il Marchese del Grillo, La vita è bella. Non erano invece riusciti ad accedere alle finali, nonostante i pochi voti di scarto, grandi pellicole come L’ultimo bacio, Vacanze di Natale, Perfetti sconosciuti, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, Totò, Peppino e la malafemmena, Un americano a Roma, Un sacco bello.
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La classifica finale: Il Marchese del Grillo vince con il 26% dei voti
Questa la classifica finale, in base ai 7459 voti validi, tra pagine social e i coupon regolari del quotidiano “Il Tempo”. La commedia italiana più bella di sempre è “Il Marchese del Grillo” (26%). Sul podio “Come un gatto in tangenziale” (23%) e “Ricomincio da tre” (21%). A seguire “Febbre da cavallo” (17%), “La vita è bella” 8%, “Benvenuti al Sud” 5%. Il premio speciale “Il Tempo” viene vinto, invece, da “Come un gatto in tangenziale”.

Fabrizio Conti: “Appuntamento all’edizione 2020”
“Un ringraziamento speciale va al Comune di Formia, che ha creduto fortemente in questo progetto sin dall’inizio, e che ha già mostrato interesse per lo svolgersi di una seconda edizione, prevista per l’estate 2020 – dichiara Fabrizio Conti, Direttore Artistico del festival – Inoltre ci stiamo muovendo per ospitare, in questa terra che per decenni è stata crocevia di culture storiche e cinematografiche, un grande museo dedicato al cinema. Formia, con tutti i suoi straordinari e accoglienti abitanti, lo merita”.
Gli organizzatori, i presentatori e gli ideatori del festival
L’iniziativa, organizzata da Snap Creative Hub, con il contributo di Comune di Formia, Roma Lazio Film Commission e Provincia di Latina, è condotta dall’attore Fabrizio Sabatucci e dalla giornalista di SkyTg24 Olivia Tassara. La direzione artistica è a cura del Direttore creativo e artistico di Snap Creative Hub Fabrizio Conti, ideatore del format, con Ricky Tognazzi e Simona Izzo.
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Omaggio ad Alberto Sordi e alle dive del muto italiano
In programma, durante gli otto giorni, le proiezioni dei grandi titoli della commedia italiana. Successi come Non ci resta che piangere, 9 lune e mezza, Brancaleone alle Crociate, Ma cosa ci dice il cervello, La banda degli onesti, Amici miei, Quo vado?, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?. Nel pomeriggio, invece, una rassegna pomeridiana per omaggiare “il grande” del cinema nostrano, Alberto Sordi, a 99 anni dalla sua nascita, con la proiezione di alcuni dei suoi capolavori. Spazio anche all’arte con una mostra speciale. “Stelle silenti – Le dive del muto italiano”, in collaborazione con Le Giornate del Cinerma Muto e per gentile concessione dell’Istituto Luce – Cinecittà: una serie di foto e fotogrammi di grandi attrici del cinema muto italiano che negli anni ’10 e ’20 illuminarono gli schermi di tutto il mondo.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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