Un secolo Disney: gender, femminismo ed etnia tra cinema e animazione – La recensione del libro
Da Topolino e Minnie a Frozen, passando per classici come Biancaneve, La Sirenetta, Il Re Leone e Aladdin: “Un secolo Disney: gender, femminismo ed etnia tra cinema e animazione” di Maria Saccà, edito da AG Book Publishing

Dai primi anni del Novecento ai giorni nostri: un volume che fa luce (e, talvolta, getta anche fango) sul grande colosso dei sogni mondiali di sempre. Nel bene e nel male. “Un secolo Disney: gender, femminismo ed etnia tra cinema e animazione” di Maria Saccà, edito da AG Book Publishing, racconta, in maniera ineccepibile, un secolo di comportamenti e personaggi di The Walt Disney Company. Cercando di analizzare i personaggi dei film, cercando di intuire come i relativi messaggi, evidenti e non, siano stati percepiti dal grande pubblico.
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La struttura del libro
Maria Saccà divide il suo libro in quattro capitoli: Cultural Studies e ricezione mediatica nel cinema; L’animazione è donna: professioni e personaggi femminili nella Disney; Gender Studies e la rappresentazione della sensualità; Etnia e razza: le controversie e la paura del diverso. Nella prima sezione si sottolinea il rapporto tra spettatori e film. Dimostrando come l’animazione possa forgiare/plasmare il comportamento e il modo di pensare degli spettatori più giovani. Con riferimenti anche ai Jefferson e a Willy, il principe di Bel Air.
Nel secondo capitolo, invece, l’attenzione si sposta sulla figura femminile nel cinema e nell’animazione, con un focus specifico, e poco equivoco, sul rapporto uomo-donna, di cui Topolino e Minnie sono l’emblema. Nella terza parte, invece, l’attenzione va sul rapporto tra identità politiche e psicologia interna ed esteriorità dei personaggi. Dalle teorie del femminismo all’evoluzione del gender. Infine, nell’ultimo capitolo, vengono analizzate le etnie e la paura del diverso: da La principessa e il ranocchio a Black Panther.

Il nostro commento
Un libro che merita non solo una lettura, ma addirittura un vero e proprio studio. Anche in sedi scolastiche e accademiche. Perché analizza circa cento anni non solo dell’animazione Disney, ma anche del legame di questa con la società e con la Cultura (e culture) a livello internazionale. Dai tempi di Biancaneve a quelli di Frozen, dalla coppia stereotipata Topolino e Minnie alla “censura” operata su Carol Danvers dell’universo Marvel. Scoprendo come Disney ha influenzato cultura e culture, e come la società ha cambiato i personaggi dei loro film.
Tanti i personaggi analizzati, anche approfonditamente, per la gioia di chi è cresciuto e vissuto con loro. Timon e Pumba si scoprono essere una sorta di coppia di fatto, costituendo un nucleo famigliare adottando il piccolo Simba. Mentre Elsa di Frozen è diventata idolo e simbolo di politiche LGBT e queer, per il suo essere indipendente, guerriera, libera.
Da Biancaneve e Cenerentola a Frozen e La Sirenetta
Personaggi questi ultimi, ma quelli fatti in questa sede sono soltanto pochissimi esempi, che dimostrano apertura ed esempi di affettività senza definizioni e senza limiti. Totalmente differenti da quelli presenti e proposti durante gli anni Trenta e Quaranta. Con Biancaneve e Cenerentola esempi fatte disegno di donne che vivono in funzione di uomini, e la cui unica missione è l’unione con questi sino al matrimonio.
Interessante anche l’analisi della Sirenetta come primo esempio di donna che si contrappone al patriarcato e che diventa modello di sensualità e formosità. E, a proposito, incuriosisce anche come un personaggio come Medusa, la sua famosa villain, abbia avuto origine da una drag realmente esistita. E che sia (forse per questo?) simbolo di malvagità e di ambiguità. Un po’, anche, come Scar, il cattivo de Il Re Leone, tanto femmineo quanto spietato.
Il fenomeno del whitewashing e il ruolo delle etnie
Il libro ben analizza il cosiddetto fenomeno del whitewashing e del ruolo delle etnie. Se, infatti, Disney si è sempre dichiarata attenta a rappresentare tutte le etnie e tutte le culture, alcuni personaggi raccontano smussature che portano il mondo magico di Walt a prendere, più di una volta, una posizione. Aladdin e Jasmine diventano più bianchi (whitewashing), mentre il lungometraggio su Pantera Nera viene considerato razzista al contrario, con una totale supremazia del nero rispetto al bianco. Ma interessanti anche le analisi fatte su personaggi come Pocahontas e Mulan.
In conclusione, un libro davvero piacevole, ben scritto, dalle forti argomentazioni e dalla ricca bibliografia. Frutto, evidentemente, non solo di un attento studio, ma anche di una incredibile passione per gli argomenti trattati. Un libro che propone spunti e che analizza storia e costume da un nuovo punto di vista. E che propone la casa Disney vittima di inediti dualismi: famiglia “classica” vs quella aperta, chiusura e inclusione, differenze cromatiche e uguaglianza.
Chi è l’autore
Maria Saccà è nata a Firenze nel 1993. Appassionata di cinema sin dall’infanzia, si è laureata alla magistrale di Scienze dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Firenze. È redattrice presso «Cinematographe ˗ FilmIsNow» e collabora con vari film festival fiorentini. Per AG Book Publishing ha pubblicato, nel 2018, la monografia Tom Hanks – Un attore tra le storie.
Scheda del libro
Collana: “Cinema – I grandi protagonisti”
Formato: cm 17 x 24
Pagine: 256
Volume in brossura con bandelle e inserto fotografico a colori
ISBN: 978-88-98590-45-2
Costo: € 25,00.
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.