Anestesia di solitudini. Il cinema di Yorgos Lanthimos – La recensione del libro
Last Updated on 22/01/2020
Il volume ripercorre la carriera del regista greco Yorgos Lanthimos, autore di La favorita e The Lobster. Un libro di Roberto Lasagna e Benedetta Pallavidino, pubblicato da Mimesis

Yorgos Lanthimos ha saputo guadagnarsi nell’ultimo decennio un posto di primissimo livello nel panorama del cinema d’autore europeo. Il suo cinema è indubbiamente uno dei più interessanti di questi ultimi anni e i riconoscimenti che ha avuto in un arco di tempo così ristretto lo dimostrano. Riconoscimenti di vario genere e di ordine assai diverso, dalle menzioni “canoniche” del circuito festivaliero fino all’Oscar. Un libro di Roberto Lasagna e Benedetta Pallavidino, pubblicato da Mimesis.
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La rinascita del cinema greco
Il libro di Lasagna e Pallavidino inquadra l’opera del regista, dagli esordi fino alle ultime prove (il corto Nimic). Nel parlare dei primi lavori di Lanthimos gli autori si soffermano giustamente sulla nuova ondata del cinema greco degli ultimi anni, un vero e proprio rinascimento cinematografico che ruota attorno a Lanthimos e ad altri registi (una su tutti Athina Tsangari).
Da una Grecia affossata dalla crisi un gruppo di giovani cineasti reinventa un cinema e un modo di raccontare la realtà; lo fa con film a basso budget ma ad altissima ispirazione. Attenberg di Athina Tsangari e Kinetta, l’esordio di Lanthimos, sono i primi segni concreti di questa rinascita. Ci sono ancora tutte le influenze del Dogma e di altre esperienze radicali del cinema d’autore contemporaneo, ma il linguaggio è già strutturato e non derivativo. Il cinema greco rinasce dalle ceneri di una società in ginocchio; ma questo cinema così radicale, grottesco, algido e cerebrale riesce forse a raccontare questo paese meglio di molti altri resoconti.
Il successo di Kynodontas
Sarà Kynodontas (Dogtooth) a rivelare Lanthimos oltre o confini della Grecia e del cinema di nicchia. Il film è folgorante nella sua brutalità e nel suo radicalismo; è straniante nella messa in scena e sperimenta in maniera forte col linguaggio (è azzeccata la nota “wittgensteiniana” che segnalano Lasagna e Pallavicino).
La finzione dei genitori che tengono reclusi i figli in casa per proteggerli dal mondo esterno è sotto la metafora, dicono giustamente gli autori, il ritratto “di una generazione mutilata e soffocata dai propri padri e dalle loro manie di controllo”. Di Alpeis (Alps), premiato a Venezia per la sceneggiatura, Lasagna e Pallavidino notano la radicalità nascosta da una sceneggiatura forse meno radicale, ma non meno perturbante di quella del film precedente. L’ultima produzione greca apre la strada ai film internazionali del regista.
Le produzioni internazionali
Dopo questo film, infatti, Lanthimos approda a produzioni che lo consacrano anche al di fuori del circuito indipendente e da quello festivaliero; tre fin’ora i lungometraggi: The Lobster, Il sacrificio del cervo sacro e La favorita. Il cinema del regista cambia eppure rimane fedele a se stesso. Gli autori del saggio mettono in luce che questo passaggio (più o meno) mainstream non tradisce la poetica del regista. I suoi film restano fedeli alla propria “grecità”; si pensi a Il sacrificio del cervo sacro in cui si riappropria anche delle origini classiche, adattando una tragedia di Euripide.
È assai azzeccato il parallelo che fanno gli autori tra alcune scelte di stile del Lanthimos “internazionale” e il cinema di Stanley Kubrick, tra distopia, horror psicologico e ricostruzione “ottica” di “un’estetica peccaminosa e accattivante” (così gli autori sui rimandi a Barry Lyndon in La favorita). Quello di Lanthimos, insomma, è un cinema dai significati stratificati, e Anestesia di solitudini è una guida agile e utile per chi voglia decifrare questa complessità.
Scheda del libro
Autori: Roberto Lasagna, Benedetta Pallavidino.
Editore: Mimesis
Collana: Mimesis-Cinema
Anno edizione: 2019
Pagine: 120 p., Brossura
EAN: 9788857557212
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“Come saremmo colti se conoscessimo bene solo cinque o sei libri”, scriveva Flaubert.
Luca Verrelli cerca di essere un buon lettore.