I cinque grandi film di Stanley Kubrick
Last Updated on 26/03/2021
2001: Odissea nello spazio, Arancia meccanica, Shining, Full metal jacket e Eyes wide shut: i cinque grandi capolavori (e perché sono da considerarsi tali) del geniale regista Stanley Kubrick

Arancia meccanica, 2001: Odissea nello spazio, Shining, Full metal jacket e Eyes wide shut: i cinque grandi capolavori (e perché sono da considerarsi tali) del geniale regista Stanley Kubrick
2001: Odissea nello spazio (1968)

il capolavoro assoluto di Kubrick segna il panorama del cinema mondiale e lo trasforma. Bowman (Keir Dullea) è lo scienziato che insieme ai suoi uomini e ad un potente computer, HALL 9000, affronterà un viaggio nello spazio alla scoperta di un monolite, avvolto dalla misticità dell’esistenza. Lo stesso monolite infatti 4 milioni di anni fa diede ad un gruppo di ominidi, uno in particolare, la facoltà umana di trasformare la realtà al fine della vita pratica. Un viaggio nello spazio in cui il mistero della vita si fonde con l’arte del fare cinema. un cinema magico e visionario, capace di dare volto al vuoto dell’universo.
Arancia meccanica (1971)

L’ultra violenza non è mai stata così poetica. Questa è la forza di un film che al di là del suo forte messaggio politico e sociale riesce a trasformare la volgarità della morte violenta in un quadro in movimento ricco di vita. Gli sferrati atti criminali del gruppo dei drughi si consumano dunque tra l’esplosione dei colori della pop art e tra il potere vitale delle note di Mozart. Così che l’immagine si arricchisce dell’arte per crearne una nuova. Un’opera capace di creare il caos preservandone comunque nel contrasto l’equilibrio dell’insieme.
Shining (1980)

Tratto dal romanzo di Stephen King. Una famiglia si ritira per un tempo limitato presso un albergo fuori stagione. Qui il delirio satanico si impossesserà dello scrittore padre di famiglia Jack Torrance (Jack Nicholson). Qui l’attore esplora le forme della follia attraverso la più grande trasformazione ipnotica e demoniaca del suo sguardo: infernale ma a tratti lucidamente calmo è custode del male profondo. Questo contrasto interiore espressivo è fedele a quello messo in scena da Kubrick: il caos della dimensione diabolica vive infatti all’interno dell’equilibrio visivo maniacale della messa in scena. La precisa geometria dello spazio nasconde quindi, come il viso di Nicholson, lo spettro del demonio.
Full metal jacket (1987)

Guerra del Vietnam, campo di addestramento per le reclute. Questo è lo spazio scenico in cui l’orrore della guerra sussurra la sua forza esaltante ai soldati. Quasi tutto il film è legato alla preparazione militare delle reclute che affronteranno le dure prove dell’esercitazione. Con un tocco di ironia cinica e a tratti grottesca Kubrick porta sul grande schermo un triste pezzo della realtà della storia americana. Di grande carica politica e sociale il film mette a nudo le debolezze dell’uomo di fronte la realtà della guerra quindi della morte.
Eyes wide shut (1999)

Ultimo film della straordinaria ed inimitabile carriera di Kubrick, qui il tema del desiderio conquista la scena. Attraverso la relazione tra Alice e Bill (Nicole Kidman e Tom Cruise) scorre profonda l’indagine sulla vita. Se l’atto sessuale nel fare cinema rischia di scadere nella commercializzazione del corpo, qui diviene espressione dell’intimo e potente motore che muove l’esistenza. Contro la finzione e la superficialità delle apparenze dell’alta borghesia il sesso richiama le verità celate nello spirito umano. Kubrick mettendo in scena la fragilità dell’anima libera e celebra questa verità.
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Classe 1996 , laureato presso la facoltà di lettere e filosofia. Il mio interesse per l’arte, declinata nella forma dell’immagine, ha suscitato in me il desiderio di osservarla e amarla attraverso una continua ricerca e analisi delle sue forme e significati. Influenzato dalla magia del rito teatrale ricerco nel cinema quella stessa capacità di trasportare lo sguardo dello spettatore aldilà della rappresentazione.
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