Teatro dell’Opera, online tre opere di Giuseppe Verdi: Simon Boccanegra, Ernani, Nabucodonosor
Le prossime “prime digitali” delle opere di Giuseppe Verdi sono previste per martedì 3 maggio e martedì 10. Tutti e tre i titoli, di cui Ernani e Nabucodonosor in prima visione assoluta in streaming, saranno inoltre disponibili per un periodo di due mesi

Prosegue, in collaborazione con RMMUSIC (riccardomutimusic.com), la stagione di Teatro Digitale del Teatro dell’Opera di Roma. Il programma “si arricchisce – spiega il sovrintendente Carlo Fuortes – di tre capolavori di Giuseppe Verdi – Simon Boccanegra, Ernani e Nabucodonosor – affidati alla bacchetta del nostro Direttore onorario a vita, il maestro Riccardo Muti, straordinario interprete verdiano, come risalterà con tutta evidenza dalla visione delle tre produzioni, registrate in occasione del bicentenario della nascita di Verdi, accolte con il trionfo di pubblico e della stampa internazionale”.
La “prima” digitale di Simon Boccanegra, titolo che ha inaugurato la stagione 2012-2013 del Teatro dell’Opera, si è già tenuta lo scorso 28 aprile, ma tutte e tre le opere di Giuseppe Verdi, di cui Ernani e Nabucodonosor in prima visione assoluta in streaming, saranno disponibili per un periodo di due mesi. Una preziosa occasione per riscoprire, sul canale ufficiale You Tube del Teatro dell’Opera di Roma e nella RMMUSIC Digital Streaming Platfrom su riccardomutimusic.com, il grande affresco verdiano andato in scena al Teatro Costanzi tra il 2011 e il 2013.
Simon Boccanegra già disponibile in streaming
La regia del nuovo allestimento del Simon Boccanegra è firmata da Adrian Noble, già direttore della Royal Shakespeare Company e realizzatore di spettacoli nei più importanti teatri del mondo. Le scene portano una firma da Oscar, quella di Dante Ferretti. Per l’arredamento scenico, Francesca Lo Schiavo, un altro premio Oscar. I costumi sono di Maurizio Millenotti, più volte nella lista delle nomination agli Oscar. Alla guida del Coro del Teatro dell’Opera il maestro Roberto Gabbiani. I movimenti coreografici sono di Sue Lefton, le luci di Alan Burrett. Il cast vanta George Petean (Simon Boccanegra), Maria Agresta (Maria Boccanegra, Amelia), Dmitri Beloselskiy (Jacopo Fiesco), Francesco Meli (Gabriele Adorno).
Ernani da martedì 5 maggio
Da martedì 5 maggio, alle ore 20, Ernani nella messa in scena che ha inaugurato la stagione 2013-2014 del Teatro dell’Opera di Roma, un melodramma ricco di arie bellissime come “Ernani, involami” e di popolari momenti corali come “Si ridesti il Leon di Castiglia”. Alla base della storia l’omonima opera teatrale di Victor Hugo “manifesto” del romanticismo teatrale francese. La regia di questo nuovo allestimento è firmata da Hugo de Ana, uno dei più noti registi del teatro musicale contemporaneo che ha ideato anche scene e costumi. Sulla scena un cast di fama internazionale: Luca Salsi (Carlo, re di Spagna), Tatiana Serjan (Elvira), Francesco Meli (Ernani), Ildar Abdrazakov (de Silva).
Nabucodonosor da martedì 12 maggio
Da martedì 12 maggio, alle ore 20, Nabucodonosor. Quando lo spettacolo andò in scena nel marzo del 2011 rappresentò il momento centrale delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il valore universale di questo dramma, uno dei titoli più famosi al mondo, è racchiuso nel coro del “Va pensiero”, incredibile pagina musicale che divenne simbolo di libertà. Alla guida del Coro del Teatro dell’Opera il maestro Roberto Gabbiani. Con la regia e le scene di Jean-Paul Scarpitta e i costumi di Maurizio Millenotti. In scena Luca Salsi (Nabucodonosor), Francesco Meli (Ismaele), Riccardo Zanellato (Zaccaria), Tatiana Serjan (Abigaille), Sonia Ganassi (Fenena), Simge Büyükedes (Anna) Luca Dall’Amico (il Gran Sacerdote) e Saverio Fiore (Abdallo).
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Di origini salentine, trasferito a Roma per motivi di studio. Ho imparato a leggere a 2-3 anni. Per scrivere ho dovuto aspettare i 4. Da allora non mi sono più fermato. La scrittura è la mia vita, la mia conoscenza, la mia memoria. Nonché il mio lavoro. Che mi aiuta a crescere ed imparare. Per non sentirmi mai arrivato, per essere sempre affamato di conoscenza.
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