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Lavoratori dello spettacolo, a settembre gli Stati Generali della Musica

Last Updated on 30/06/2020

Dopo i flash mob e le manifestazioni dei giorni scorsi, dopo le campagne social e l’incontro con Manuel Agnelli e Diodato, il Mibact ha annunciato per settembre gli Stati Generali della Musica. In arrivo una probabile rivoluzione dell’intero sistema…

Diodato, Agnelli, Franceschini, Stati generali della musica
Diodato, Agnelli, Franceschini, Stati generali della musica

Dopo i flash mob e le manifestazioni, dopo gli hashtag e gli appelli, su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, si è svolta una riunione tecnica con gli artisti Manuel Agnelli e Diodato e i delegati del coordinamento La Musica Che Gira, Fondazione Centro Studi Doc e KeepOn Live aderenti al Forum Arte e Spettacolo per un confronto sugli strumenti atti a garantire sostegno al settore musicale. Per questa ragione sono stati annunciati per settembre gli Stati Generali della Musica.

Presentate alcune proposte per estendere le tutele sociali e supportare le attività imprenditoriali della musica dal vivo

Nel corso dell’incontro sono state presentate dagli esperti delle associazioni alcune proposte per estendere le tutele sociali e per supportare le attività imprenditoriali della musica dal vivo. Così da stimolare una riforma organica del settore. Il MiBACT ha ribadito l’impegno a risolvere la situazione dei lavoratori intermittenti dello spettacolo senza tutele già nel corso dell’esame parlamentare del decreto Rilancio. Sottolinea anche l’intenzione di rafforzare il settore con provvedimenti che includano anche i soggetti che promuovono la musica live, live club e festival. Realtà, quest’ultime che stanno conoscendo tempi più lunghi per la ripresa. Anche a causa delle misure cautelative ancora in essere.

A settembre gli Stati Generali della Musica

Il MiBACT si è inoltre impegnato a proseguire il dialogo allargandolo alle altre realtà del settore per mettere in campo misure di riforma strutturale. Tra le proposte che sono state illustrate subito ai funzionari del ministero: la definitiva e reale mappatura dell’intero settore, il ritardo nel saldo delle indennità stabilite per gli intermittenti, il prolungamento dell’indennità fino alla piena ripresa delle attività. E ancora il riconoscimento giuridico dei live club, la defiscalizzazione del lavoro e la sospensione di imposte dirette e indirette per facilitare i processi di ripartenza, la detrazione fiscale sugli acquisti di prodotti e consumi culturali della musica, dell’ArtBonus sul modello cinema e del Tax Credit per le imprese.

Le proposte dei lavoratori

Questi i punti presentati al presidente del Consiglio Conte, al ministro Franceschini e al ministro dell’Economia Gualtieri. Un contributo a fondo perduto per i mesi perduti a causa del lockdown alle imprese musicali, la sospensione di tasse e contributi per le industrie del settore musica per l’esercizio 2020, posticipando le contribuzioni tramite rateizzazione pluriennale, la creazione di un bonus cultura per le famiglie, estendendo l’attuale bonus per i diciottenni. Nonché l’Iva al 4% per la musica e lo spettacolo, così come avviene per i libri.

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