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Fincher sulle orme di Welles – La recensione di Mank, dal 4 dicembre su Netflix

Dopo quasi 30 anni David Fincher riesce a portare sullo schermo la storia dietro a Quarto Potere di Orson Welles e del suo sceneggiatore Mank, interpretato da Gary Oldman. Dal 4 dicembre su Netflix.

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Dopo quasi 30 anni David Fincher riesce a portare sullo schermo la storia dietro a Quarto Potere di Orson Welles e del suo sceneggiatore Mank, interpretato da Gary Oldman. Dal 4 dicembre su Netflix.

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Erano gli anni Novanta quando Jack Fincher, scrittore e giornalista statunitense, propose a suo figlio David la sceneggiatura che aveva scritto. David aveva appena finito di girare il suo terzo lungometraggio, ma era già tra i registi più famosi del momento grazie a una lunga lista di video musicali e a quel thriller ad incastro perfetto che è Seven. Il progetto iniziale, che prevedeva Kevin Spacey e Jodie Foster protagonisti, non andò in porto. David aveva idee ben precise per questo film, e non sarebbe stato facile trovare una casa di produzione che le accettasse. Ci sono voluti più di 30 anni e l’avvento di Netflix perchè questo straordinario esperimento vedesse la luce.

A proposito di Seven…

La trama di Mank

1940, a soli 24 anni l’enfant prodige Orson Welles si appresta a girare il suo film di debutto. Per la sceneggiatura si rivolge a Herman J. Mankiewicz, detto Mank, famoso e problematico sceneggiatore di Hollywood. Herman è reduce da un incidente automobilistico che lo terrà immobilizzato a letto per diversi mesi. Approfittando dell’imprevisto, il suo agente lo confina in un ranch nel deserto del Mojave dove Mank potrà concentrarsi sulla salute e sul lavoro senza la distrazione di alcol e gioco d’azzardo. Così, tra flashback del passato e discussioni con la sua infermiera e con Welles, Mank scriverà quel capolavoro che è Quarto Potere.

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Gary Oldman e Amanda Seyfried

Mank: remake, omaggio o making of?

Tutte e tre le cose. In uno splendido gioco con lo spettatore, Fincher riesce a fare di Mank un film sulla genesi di Quarto Potere che però al contempo omaggia il suo stile e propone una trama che a volte richiama la storia stessa del cittadino Kane. Difficile pensare che il regista avrebbe avuto la capacità e maturità di fare un lavoro tanto stratificato più di 30 anni fa. L’attenzione alla fografia, al sonoro, al montaggio e alle inquadrature, tutte improntate sul lavoro di Welles (che in quasi 80 anni non ha perso un grammo della sua modernità), sono straordinariamente maniacali.

Il nostro commento

In Mank David Fincher riversa tutto il suo amore per il Cinema, ispirato da uno dei più grandi registi della storia e probabilmente dal lavoro di suo padre, che gli aveva consegnato una sceneggiatura impeccabile. E, anche dopo la morte del padre, Fincher ha continuato a perseguire il sogno di portare sullo schermo la storia di questo sceneggiatore tormentato e di farlo a modo suo. L’ottimo cast, la colonna sonora dell’ormai immancabile duo Trent Reznor e Atticus Ross (qui alla quinta collaborazione col regista) e i dialoghi superlativi rendono davvero difficile trovare un difetto. Da vedere, ma non senza aver prima visto Quarto potere: ne vale davvero la pena.

Scheda del film

Cast: Gary Oldman, Amanda Seyfried, Lily Collins, Charles Dance, Tom Burke.
Regista: David Fincher.
Anno: 2020.
Paese: Usa.
Data di uscita: 4 dicembre 2020.
Durata: 131 minuti.
Distribuzione:  Netflix.

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